Legge elettorale, in commissione gli emendamenti di Smacchi e Stufara

Una seduta “dedicata” agli emendamenti. La commissione per le riforme statutarie di Palazzo Cesaroni è tornata a discutere della legge elettorale. Nella riunione prenatalizia sono stati depositati e presentati da Andrea Smacchi (PD) e di Damiano Stufara (Prc-Fds) due pacchetti di emendamenti al testo base in discussione, costituito dalla proposta del Pd.

Nella proposta di Smacchi si conferma l’elezione diretta del presidente della Regione contestualmente a quella dei componenti l’Assemblea legislativa, il turno unico, il collegio unico regionale, l’abolizione del listino, il no al voto disgiunto, la quota di genere pari ad almeno il 40 per cento per ogni lista regionale, con la previsione di poter esprimere due preferenze, la seconda di genere diverso; metodo “Hagenbach-Bishoff” (cosiddetto sistema della “miglior media”) per il riparto dei seggi che per la coalizione vincitrice sarà compreso tra un minimo di sessanta per cento (12 seggi) e un massimo di 65 (13 seggi). Per i candidati alla presidenza sconfitti viene prevista l’elezione a consigliere di quello che ha conseguito un numero di voti immediatamente inferiore al candidato vincente, gli altri sono eletti se collegati a liste o a coalizioni che abbiano conseguito almeno un seggio. Le liste dovranno avere non meno di 16 e non più di 20 candidati; le spese elettorali del presidente non dovranno eccedere i 100mila euro e quelle dei consiglieri i 25mila. E per ciò che concerne la raccolta delle firme si prevede da un minimo di 1500 ad un massimo di 2000, e tutte le liste sono tenute a raccogliere le firme necessarie. Per quanto riguarda invece il premio di maggioranza si prevede che al partito che ottiene il risultato più alto della coalizione vincente siano assegnati non più di dieci seggi; gli aggiuntivi (2 o 3) sono messi a disposizione degli altri partiti della coalizione a condizione che superino la soglia minima del 2,5 per cento. Se nessun partito supera tale soglia, anche questi seggi vanno ad aggiungersi ai 10 assegnati al partito con il miglior risultato.

Negli emendamenti a firma Stufara si conferma: collegio unico regionale, anche se c’è apertura a due collegi provinciali “ridisegnati”; elezione diretta del presidente contestuale a quella dell’Assemblea regionale; turno unico Per ciò che riguarda la ripartizione dei seggi si indica il metodo Hare (proporzionale puro), “senza alcuna soglia di sbarramento: ciascuna lista concorre alla pari sulla base dei voti validi”; in pratica la maggioranza può essere trovata in aula se non dovesse emergere dalle elezioni “come avviene nelle principali democrazie occidentali”. Il numero di firme necessario per la presentazione delle liste viene indicato tra un minimo di 500 e un massimo di 750. La prossima riunione della Commissione è stata fissata per mercoledì 7 gennaio alle 15.

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