Lotta alla povertà, le Commissioni approvano la risoluzione: stanziati 12 milioni di euro

PERUGIA – Si conclude il lavoro di Prima e Terza commissione sul reddito di cittadinanza. Questa mattina i consiglieri hanno approvato, in seduta congiunta la proposta di risoluzione sulle “Misure integrative al sostegno per l’inclusione attiva (Sia)”. Hanno votato a favore i consiglieri Smacchi, Guasticchi, Casciari, Leonelli, Chiacchieroni, Barberini (Pd), Rometti (SeR) e De Vincenzi (Rp), astenuti Carbonari (M5s) e Nevi (FI).

La proposta di risoluzione è stata frutto del lavoro di approfondimento svolto in seguito alla presentazione della mozione dei consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, (M5S) sulla “Adozione di iniziative da parte della Giunta regionale ai fini dell’introduzione del reddito di cittadinanza regionale e per lo sviluppo di nuovi strumenti di orientamento, istruzione e formazione professionale”. L’atto di indirizzo approvato impegna la Giunta di Palazzo Donini “ad attivare misure regionali integrative del Sia, individuate nell’ambito del Por Fse, in analogia con le misure previste dal Governo nazionale, nel periodo 2016-2018. Le risorse stanziate, 12milioni di euro nel triennio, dovranno essere suddivise tra “sostegno all’occupazione di disoccupati e inoccupati” e  “inclusione sociale e lotta alla povertà”: la dotazione finanziaria potrà essere destinata anche alle annualità 2019 e 2020 in relazione agli esiti dell’attuazione delle misure. Gli interventi di “sostegno all’occupazione di disoccupati e inoccupati” avranno come beneficiari i componenti di famiglie con figli minori e priorità per quelle con minori disabili. Aumentato a 4 mesi (ne erano previsti 2) il termine entro il quale, terminato il tirocinio, un’azienda può assumere per godere dei benefici di legge, non necessariamente  nello stesso luogo del tirocinio (per aumentare le possibilità di impiego).  Le misure per “inclusione sociale e lotta alla povertà” dovranno individuare come “persone vulnerabili” coloro che abbiano un Isee da 0 a 6mila euro; una età compresa tra i 18 ed i 65 anni, con particolare attenzione alle fasce di età intermedie dai 45 a 55 anni con e/o senza figli minori; essere in stato di non occupazione o disoccupazione certificabile; non avere usufruito del Sia o altri interventi di sostegno. In più, quale norma transitoria finale, la commissione ritiene necessario che la Giunta riporti in commissione la delibera che definisce la condizione di vulnerabilità. Infine, viene inserita la clausola valutativa con cui l’Esecutivo rendiconterà annualmente circa l’efficacia del provvedimento”.

Nel dibattito si sono registrate due posizioni sostanziali, quella maggioranza che ha fatto quadrato intorno al provvedimento e quella del Movimento 5 Stelle, che di fatto ha condannato le poche risorse che la Regione ha stanziato. Il presidente della commissione, Andrea Smacchi, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto: “Stiamo completando un percorso iniziato mesi fa con la mozione del Movimento 5 stelle, discussa in Aula e sviluppata poi sia in Commissione che nella fase partecipativa a Villa Umbra di Pila, con gli interventi delle associazioni che hanno chiesto un reale coinvolgimento di tutti i soggetti nel processo produttivo. Siamo a una svolta nella lotta alle povertà e questo è un punto di partenza molto importante, visto che abbiamo a disposizione circa 12 milioni di euro”. Critico il consigliere del Movimento 5 stelle Andrea Liberati, secondo il quale “la Giunta può fare di più, trovando risorse proprie per le persone in difficoltà, visto che trova 4milioni l’anno per i vitalizi e consente che la multinazionale che sfrutta l’idroelettrico ottenga ricavi per decine e decine di milioni l’anno con le risorse naturali che appartengono a questo territorio”.

La consigliera Maria Grazia Carbonari, che fa parte di entrambe le commissioni e si è astenuta al momento del voto, ha così commentato: “tra il nulla e l’ottenere qualcosa sempre meglio qualcosa, ma fatevi un esame di coscienza: dobbiamo metterci al lavoro perché siamo certi che si possono trovare economie per arrivare ad avere qualche risorsa in più per chi ha fame. Quando si fa l’assestamento dovremo lavorarci perché la coperta è troppo corta. E faccio notare a tutti già in questa sede, ma lo farò anche con atto apposito, che ci sono ancora dirigenti di questa Regione che hanno tre posti di lavoro, fra incarichi dirigenziali e altre entrate per ulteriori incarichi. Non è un bel segnale per le tante persone che si trovano in difficoltà e per i disoccupati che un lavoro lo stanno cercando”. Il consigliere Raffaele Nevi (FI) si è invece astenuto ritenendo di dover approfondire alcuni aspetti relativi all’atto.

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