L’Umbria sotto i riflettori televisivi

In quest’ultimo periodo, ahimé, l’Umbria è andata alla ribalta televisiva per fatti connessi con il terremoto che l’anno scorso ha sconquassato paesi, borghi e numerosissimi comuni di mezzo centro Italia. Ma in questi ultimi mesi sembra che le motivazioni che hanno spinto troupe televisive a recarsi nel Cuore Verde siano mutate. E questa volta l’obiettivo risulta completamente diverso, poiché incentrato sulla realizzazione  di servizi volti alla promozione dello straordinario patrimonio artistico e storico  del territorio umbro. E tra i vari programmi che hanno scelto l’Umbria si può annoverare la nuova edizione di “Sereno variabile” – che tra l’altro ha ottenuto un importante riconoscimento a livello mondiale come la trasmissione televisiva sui viaggi, che ha più anni in assoluto, entrando così di diritto nel Guinness World Records – andata in onda sabato scorso su Rai Due, e che ha scelto come città di apertura Assisi. A parte la Basilica di San Francesco, al monte Subasio con uno spettacolare viaggio con il deltaplano per ammirare le bellezze naturalistiche dall’alto, è stato dedicato ampio spazio ai sotterranei e alla cripta si San Rufino, al Museo della ProCivitate,  al chiostro della chiesa di San Giacomo de Muro Rupto, alla comunità delle ricamatrici del Punto di Assisi e alla Compagnia dei balestrieri di Assisi. Ma l’Umbria si sa non è solo Assisi e allora via un altro speciale che andrà in onda tra poco su Rai Tre sul programma «Alle falde del Kilimangiaro». La trasmissione riprenderà domenica 17 settembre e il servizio sull’Umbria dovrebbe essere stato calendarizzato tra i primi. Questa volta tocca  a Bevagna e al Mercato delle Gaite, la rievocazione storica del Medioevo che incanta per la sua capacità di far rivivere in modo verace e sentito quel periodo storico coinvolgendo i tantissimi curiosi e partecipanti a questo evento tipico. Un viaggio nei vicoli del borgo umbro alla scoperta delle numerose attività commerciali e delle tradizioni che animavano Bevagna in quei tempi, passando dagli antichi mestieri agli antichi sapori. Una documentazione fedele del clima che si respirava nel Medioevo con il fascino di girare tra le stradine del borgo, immersi in quel clima e trasportati dal calore della gente del luogo. E ancora non è tutto. Basti pensare alle recenti riprese televisive della serie televisiva di Don Matteo 11 che si sono svolte a Spoleto e che andranno in trasmissione l’anno prossimo e del nuovo film dal titolo “1991” del regista canadese di origini italiane Ricardo Trogi, che stanno girando a Perugia e che rappresenta il terzo capitolo di una trilogia dai connotati autobiografici. La sua diffusione e distribuzione avverrà principalmente in America. Insomma con tutte questi telecamere puntate sulle bellezze umbre, c’è davvero da sperare che possano rappresentare un vetrina a livello nazionale e non solo, capace di dare all’Umbria quella visibilità che necessita per comunicare e promuovere in modo adeguato e impattante tutta la ricchezza e quel patrimonio culturale e naturalistico che soltanto questa terra riesce ad esprimere.

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