Massimiliano Santopadre si difende: “Normali controlli fiscali”

PERUGIA – Dopo aver diffuso in rete un comunicato sull’inchiesta rivelata dal quotidiano romano Il Tempo che lo vede coinvolto il presidente del Perugia Calcio Massimiliano Santopadre ha voluto far sentire la propria voce questo pomeriggio in una conferenza stampa piuttosto affollata tenutasi nella sala appositamente adibita dello stadio Renato Curi. Fatto significativo è che è stato consentito l’ingresso, oltre che naturalmente agli operatori di stampa, anche ad un gruppo di tifosi, essendo questa occasione aperta soprattutto a loro. Il massimo dirigente dei biancorossi è apparso provato, ma certamente con la voglia di mostrare ancora una volta la sua tempra da combattente che lo contraddistingue. “Purtroppo non ci vogliamo mai far mancare nulla – ha così esordito il presidente – e mi dispiace perché in parte sono io la causa di questo. Sapete che voglio chiarire sempre in prima persona determinati concetti. Prima di tutto è in corso una verifica fiscale che riguarda tutte le aziende a me intestate, vale a dire quella di abbigliamento, quella immobiliare e naturalmente il Perugia. Sono qui perché accadono delle vicende che possono dividerci; ci siamo già passati quando parlavamo dell’allenatore, adesso invece per il presidente. C’è un’ispezione iniziata ieri e noi forniremo la documentazione richiesta”. Entrando nel dettaglio: “Da qui a dire e parlare di fatture false ce ne corre. Andiamoci cauti perché sennò faremmo male solo a noi stessi alla società. Credo sia importante essere uniti e pensiamo a fare una squadra importante. Chi ha sempre creduto in me lo continui a fare, chi è sempre stato il mio nemico lo continui ad essere, ma non inficiamo il calcio che è cosa completamente diversa. C’è soltanto una verifica in corso che riguarda l’Akim, la mia azienda di abbigliamento, e la continuità calcistica non è minimamente messa in discussione”. Santopadre si è poi scagliato contro alcuni mezzi di informazione rei a suo dire di aver dipinto una realtà completamente differente: “Le cose possono apparire in un modo e in un altro. Dipende dal modo in cui si scrive e questa non è certamente una cosa corretta. A tredici anni sono andato a lavorare ad un mercato e ci sono rimasto trent’anni, alzandomi quasi sempre alle cinque del mattino perché avevo l’obbiettivo di arrivare, così come nel calcio. Purtroppo do fastidio perché sono troppo rigido. Mi vuole bene solo il popolo, ma non altri perché non vedo perché devo andare a cercare certi tavoli”. Si parla poi di numeri: “Per evadere 90 milioni di euro bisogna fatturane mille. Magari riuscissimo a farlo. Se Santopadre ha sbagliato qualcosa sarà accertato, altrimenti sarà assolto o prescritto. Io non ho mai acquistato un cartellino perché anche se le aziende non vanno come una volta non riesco a licenziare un dipendente. Ciò non vuol dire che io non voglia andare in serie A, ma voglio riuscirci con le mie forze. E’ veramente incredibile come io sia passato da tirchio all’essere foraggiatore del Perugia. Noi abbiamo pagato 2 milioni e 700 mila euro tra tasse ed emolumenti vari e stiamo portando tutti i documenti che ci sono stati richiesti”. Non manca l’apertura ad eventuali investitori: “Io sono qui – assicura con decisione il presidente – se ci sono italiani, stranieri e chi ne ha più ne metta vengano a parlare perché voglio capire chi mi sta davanti. Se invece ci sono invidie o quant’altro non mi facessero i colpi bassi”. Santopadre inoltre vuole ribadire un concetto caro ai tifosi con un inquietante retroscena: “Il Perugia Calcio è estraneo a questi discorsi, abbiamo fatto tutto a regola d’arte. Mi spiace solo che la Banca Etruria, che in qualche modo vive grazie al contributo dei tifosi, mi abbia fatto storie su una fideiussione assolutamente coperta. E non è un caso che ciò avvenga a pochi giorni dall’iscrizione al campionato. Domattina mi faranno sapere se mi vogliono ancora come cliente, ma abbiamo allertato già altri istituti. Questo mi fa veramente molto male”. Santopadre conclude con un messaggio ai tifosi: “Chi sta con me lo deve fare nel bene e nel male, altrimenti me ne accorgo e li perdo tutti. Voglio uscirne con il campo e a chi mi osteggia dico che se vado in serie A non entrerà più allo stadio. Chi si tessera con il Perugia dovrà buttare il sangue, solo questo posso promettere”.

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