Mense: a Terni è bagarre, il caso torna in commissione. A Perugia esplode la questione dell’acqua

I pasti e l’acqua sono le due questioni che agitano i comitati dei genitori rispettivamente di Terni e di Perugia. Nella città dell’acciaio, dove ieri in consiglio comunale è andata in scena la protesta piuttosto accesa delle famiglie, la problematica delle mense tornerà in commissione mentre a Perugia i genitori sollevano la questione dell’acqua del rubinetto. A scatenare le maggiori polemiche a Terni è stato l’atto del Movimento 5 stelle sottoscritto anche dai consiglieri di maggioranza Orsini (Pd) e Chiappini (Città aperta) e, per la minoranza, da Melasecche di I love Terni, Crescimbeni del gruppo misto e Cecconi di Fratelli d’Italia, che ricalcava le indicazioni del comitato dei genitori. L’atto, che è stato bocciato, è stato votato da 13 consiglieri tra cui anche Ricci di Sinistra e libertà, 13 voti contrari e 2 astensioni quelle dei consiglieri di Forza Italia, Brizi e Fatale. “In tal modo – attacca il Movimento 5 Stelle – Forza Italia ha mantenuto in vita il Sindaco salvandolo da una sostanziale sfiducia espressa dal Consiglio e contribuendo a sancire lo smantellamento graduale delle cucine in loco, voluto dall’amministrazione”.
La questione, come detto, tornerà in seconda commissione. “Ritengo che sulle mense scolastiche dopo il mandato del consiglio ad approfondire, – ha detto il presidente della commissione, Francesco Filipponi – si possa aprire in commissione, come già è avvenuto altre volte, un confronto serio in un clima sereno e disteso”.
“Questa possibilità di approfondire in un tavolo istituzionale, ed affrontare quindi nuovamente il tema – continua Filipponi – consente la partecipazione di tutti i soggetti interessati. Con tutti i dati necessari alla mano ed il contributo di tutti gli attori coinvolti, avendo a mente l’obiettivo di mantenere un ottimo servizio, si potrà fare un buon lavoro nell’interesse dei bambini della nostra città”.
Oggi interviene anche il sindaco Di Girolamo a chiarire che “rispetto alle modalità di svolgimento del servizio di refezione scolastica, la giunta e la maggioranza non hanno ancora assunto alcuna decisione”.
“La scadenza dell’attuale contratto di servizio – aggiunge il sindaco – avverrà solo il 15 dicembre 2016 e quindi c’è tutto il tempo necessario per valutare, discutere e scegliere le modalità migliori per garantire, anche in futuro, la qualità del servizio, la sicurezza alimentare ed il quadro di sostenibilità economico-finanziario. Gli atti approvati in Consiglio garantiscono un percorso partecipato, aperto quindi non solo alle rappresentanze istituzionali ma a tutti i portatori di interessi, in primo luogo le famiglie degli alunni. L’impegno che mi assumo – conclude Di Girolamo – è che tutto venga deciso nel rispetto della massima trasparenza e condivisione”.
A Perugia, invece i Comitati mensa e le associazioni di genitori tornano a sollecitare l’installazione delle fontanelle dell’acqua a colonna con pedale accessibili a tutti. Dopo aver ricordato che “l’acqua di rubinetto è stata una conquista rispetto a quella in bottiglia di plastica”, a scuola oramai iniziata, i genitori hanno scoperto che il Comune: non ha predisposto alcuna misura di controllo dell’acqua a tutela dei bambini; non ha previsto come i bambini possano bere durante il giorno, a cucine chiuse o laddove manchino. Prima provvedevano le Associazioni, ora il gestore risponde che il servizio termina con il pranzo e i bambini sono costretti ad attaccarsi ai rubinetti dei bagni, con rischio per igiene e sicurezza, sul quale si è già espressa negativamente anche la ASL alla riunione del 23 settembre col gestore.
I genitori hanno chiesto fontanelle a colonna con pedale accessibili a tutti, ma il Comune ha reintegrato l’acqua in bottiglia di plastica. “Con buona pace – dicono i genitori – della battaglia per l’eliminazione della plastica e con ulteriori costi”.
Intanto il tavolo tecnico promesso per dicembre non è stato ancora convocato.

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