Montefranco: uccisa dai ladri in fuga, la Cassazione conferma la pena ridotta

MONTEFRANCO – Era il 31 gennaio del 2013 quando Maria Elena Petruccioli, 25 anni di Montefranco, studentessa, veniva travolta e uccisa dai banditi in fuga sulla Somma, tra Terni e Spoleto. Per l’albanese, alla guida della Ford Fiesta che aveva travolto l’auto condotta dalla ragazza, oggi la Cassazione ha confermato la pena a 6 anni di reclusione inflitta in secondo grado, pena più contenuta rispetto ai 14 anni del primo grado.
Visar Dedja 24enne quella notte di tre anni fa era in fuga con un connazionale dopo aver rapinato un imprenditore de L’Aquila. Nello scontro tra l’auto guidata dalla giovane e quella di Dedja, avvenuto lungo la Flaminia tra Terni e Spoleto, era morto il complice. Lui invece era riuscito a salvarsi dopo alcuni giorni di coma.
L’imputato era stato condannato in primo grado dal gup di Spoleto a 14 anni, per omicidio volontario (con rito abbreviato), pena poi ridotta a sei dalla corte d’Assise d’appello di Perugia, dopo che l’accusa era stata derubricata in omicidio colposo. La sentenza di secondo grado è stata quindi confermata dalla Suprema corte.
Delusi i familiari della ragazza. “Speravamo in una pena esemplare – ha commentato la madre Sonia – abbiamo fatto tutto il possibile anche grazie al nostro legale Francesco Caroleo Grimaldi, ma così non è stato. Lo trovo terribilmente ingiusto perché questo ragazzo tra pochi anni uscirà dal carcere, e sarà ancora giovane, mentre io questo ergastolo me lo porterò dentro fino alla fine”. Secondo la donna, “episodi del genere non devono essere dimenticati, non solo per quanto accaduto a mia figlia – ha osservato – ma anche per tutte le altre persone che subiscono queste tragedie. Bisogna tenere i riflettori accesi – ha concluso – e mi auguro che la legge sull’omicidio stradale possa far cambiare le cose”.

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