No alla Moschea a Umbertide: “Opera illegittima. Bloccheremo lavori e concessione d’agibilità”

UMBERTIDE – La lista ‘Umbertide cambia’ proprio non ci sta e si scaglia contro il sindaco accusato di aver voluto siglare il protocollo d’intesa con prefetto e imam per la realizzazione di una moschea. “Tale documento, voluto personalmente dal sindaco Locchi, firmato senza sentire il consiglio comunale, senza nessuna partecipazione da parte dei cittadini, senza far intervenire le associazioni, senza che il sindaco abbia consultato il suo partito, il Pd. Tutto fatto in modo autoritario con una violenza politica inaudita. Per questo diciamo no al protocollo e accettiamo la sfida da lui lanciata. La contro sfida per noi è questa: blocco del lavori, non concessione dell’agibilità della moschea e sua delocalizzazione, perché in quel luogo essa è illegittima. Ormai è chiaro – affermano i consiglieri di ‘Umbertide cambia’ – che siamo di fronte ad una sfida alla comunità umbertidese alla quale l’amministrazione comunale e la maggioranza rispondono con grande debolezza e ipocrisia. Noi – spiegano Claudio Faloci, Luigino Orazi e Stefano Conti – abbiamo proposto un patto di cittadinanza con contenuti concreti e precisi, partecipato dal consiglio comunale, da tutte le comunità straniere e tutte le associazioni islamiche. Il sindaco impone invece senza alcun confronto pubblico un protocollo d’intesa generico e sottoscritto da una sola associazione non rappresentativa dell’intero islam. Noi ragioniamo sul piano culturale, sociale e del riconoscimento dei fondamentali diritti costituzionali. Il sindaco parla solo di aspetti religiosi, senza però coinvolgere nell’accordo espressioni diverse da quella musulmana, presenti ad Umbertide”. La questione verrà sottoposta a un confronto in Consiglio comunale perché si possa discutere e affrontare il problema, tenendo conto che sono in ballo rapporti tra comunità e culture straniere differenti. I consiglieri della lista civica fanno anche notare l’illegittimità di costruire la struttura in un terreno con differente destinazione d’uso. La battaglia è ormai aperta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.