Omicidio Lucentini, domani il Riesame: la difesa di Armeni chiederà la revoca del carcere

La procura della Repubblica di Spoleto porterà davanti ai giudici del tribunale del Riesame la mitraglietta M12 da cui è partito il colpo che ha ucciso Emanuele Lucentini, il carabiniere morto il 16 maggio scorso nel cortile della caserma di Foligno al rientro dal turno di notte.
Dell’omicidio è ritenuto responsabile il collega Emanuele Armeni, in carcere per omicidio volontario. Il pubblico ministero titolare dell’indagine, Michela Petrini, ha chiesto di portare l’arma in aula perché i giudici comprendano bene il funzionamento della stessa e che non prevalga l’idea del colpo partito accidentalmente perché, secondo la perizia balistica effettuata dai consulenti tecnici della procura, da quel tipo di mitraglietta non sarebbe possibile un fatto del genere. Per la difesa, invece, il colpo è stato accidentale e sarebbe partito dopo che Armeni, uscendo dall’auto di servizio utilizzata insieme a Lucentini, è scivolato e per riprendersi darebbe caduto a terra facendo partire il colpo. Una spiegazione ritenuta però “illogica” dal gip di Spoleto che ha spedito il carabiniere in carcere, anche se l’accusa non ha ancora stabilito il movente dell’omicidio su cui si continua a indagare. L’udienza del Riesame è fissata per il 4 agosto, quando la difesa di Armeni chiederà la revoca della misura cautelare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.