Omicidio Raggi: a giugno la sentenza per la causa contro il Governo

TERNI – A giugno la sentenza per la causa avviata dalla famiglia di David Raggi contro lo Stato. I giudici del Tribunale di Roma, dopo aver accolto il ricorso presentato dal legale della famiglia Raggi, l’avvocato Massimo Proietti, hanno stilato una tempistica per risolvere la vicenda.

“Una prima vittoria sui tempi”, sostiene l’avvocato Proietti, “per un’ingiustizia esemplare”.

Sull’altro fronte la vicenda giudiziaria di Amine Aassoul, omicida di David Raggi, va verso l’ultimo atto. Il prossimo 8 marzo l’udienza di fronte alla Corta Suprema di Cassazione.

Dopo il ricorso presentato dal legale difensore del 31enne marocchino che la sera del 12 marzo 2015 uccise il ternano David Raggi in piazza dell’Olmo, è stata fissata l’udienza relativa.

In quella giornata si saprà se la condanna a 30 anni di reclusione, inflitta in primo grado dal tribunale di Terni e confermata dalla Corte d’Assise d’appello di Perugia diventerà definitiva oppure se si dovrà celebrare un nuovo giudizio.

Sul fronte invece della causa allo Stato portata avanti dai familiari di David Raggi e dall’avvocato Massimo proietti, un’altra data importante è quella del 6 febbraio.

Data in cui, fronte al tribunale civile di Roma, sarà finalmente discussa la causa con tanto di richiesta di risarcimento danni.

La famiglia chiede e vuole giustizia per un figlio strappato alla vita troppo presto, dalle mani di un marocchino pregiudicato, cacciato più volte dai locali del centro per ubriachezza e clandestino.

L’omicida non doveva trovarsi in Italia né in Umbria quella sera proprio perché il tribunale aveva respinto la sua richiesta di asilo.

E quella fatidica sera invece, tra urla e bottiglie e terrore della gente, Amine Aassoul – visibilmente ubriaco –  afferrò un collo di bottiglia e sferrò un colpo mortale alla gola di David Raggi.

Una violenza tale da recidere la carotide e l’arteria giugulare del giovane ternano, morto dissanguato.

Gli amici in un via vai continuo ogni giorno nel cimitero di Terni non si danno tregua.

L’intera città non dimentica.

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