Terni, Omicidio di David Raggi: la famiglia fa causa allo Stato mentre Aassoul ricorre in appello

TERNI – La famiglia di David Raggi fa causa allo Stato. Domani l’avvocato Massimo Proietti depositerà presso il tribunale civile di Roma due citazioni a giudizio una indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei ministri, l’altra ai ministeri dell’Interno e della giustizia. David Raggi fu ucciso senza motivo la notte del 12 marzo scorso da Amine Aassoul ubriaco. Per l’omicidio il tunisino è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere e ha proposto appello. Si attende la fissazione dell’udienza da parte della Corte d’Assise d’Appello di Perugia ma con tutta probabilità il processo inizierà prima della fine dell’anno. La famiglia di David Raggi sta intraprendendo una duplice azione nei confronti dello Stato, un’azione legale portata avanti dall’avvocato Massimo Proietti certamente esemplare. Nel procedimento contro la presidenza del Consiglio dei ministri – come ha spiegato questa mattina in conferenza stampa l’avvocato Proietti – si contesta il mancato adeguamento a una direttiva europea che impone allo Stato italiano di costituire un fondo per le vittime di particolari reati di natura transnazionale. In questa fattispecie rientrerebbe anche l’omicidio di David. Per questo tipo di inadempienza lo Stato è già stato condannato due volte dai tribunali di Roma e Torino.
Nell’azione contro i ministeri dell’Interno e della Giustizia, la famiglia solleva una duplice contestazione la mancata espulsione di Aziz, condannato per reati commessi nelle Marche a 6 anni e 8 mesi e l’applicazione della condanna divenuta definitiva.

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