Orvieto, parla Gnagnarini: “Amplificazione mediatica sul mio infortunio costruita ad arte”

ORVIETO – Ormai fuori dalla Giunta, l’ex assessore Massimo Gnagnarini sceglie un lungo post su Facebook per dare la sua versione dei fatti sulla bufera che lo ha coinvolto dopo la frase razzista su Facebook. Un lungo post, molto critico nei confronti del Partito democratico.

“Ho aspettato che il Sindaco dichiarasse ufficialmente l’accettazione delle mie dimissioni a seguito della vicenda che mi ha riguardato e di cui mi sono assunto la massima prova di responsabilità accompagnata dalle più sincere e pubbliche scuse. Germani è una persona per bene. Ha tentato in ogni modo, fin qui, di portare avanti una sindacatura che tenesse insieme le istanze del cambiamento con quelle, a mio giudizio, conservative finora espresse dal suo partito. Spiace fargli mancare il mio apporto in un momento delicato e conclusivo della consigliatura. Dimissioni , le mie, che, inevitabilmente, egli ha dovuto accettare a fronte dell’abnorme e grottesca amplificazione mediatica della vicenda accompagnata da altrettanta intransigenza del PD”.

“Un PD orvietano ormai ridotto a paravento di interessi particolari, acefalo , e privo di qualunque visione futura della città, al quale auguro di ristabilire al più presto le condizioni interne per una più appropriata selezione della propria classe dirigente che sia all’altezza della realtà e delle aspettative della nostra comunità locale”.

Gnagnarini se la prende con il circo mediatico e ricorda che solo dopo che “la politica” si è appropriata della sua frase su Facebook, è scoppiata la bufera. “Non sono uno studioso di comunicazione e non ho frequentato corsi di comunicazione politica. Se la mia colpa è stata da una parte dire e scrivere sempre ciò che penso e dall’altra anche un eccesso di ironia limitatamente all’uso dei social, non penso, in futuro, di poter o dover correggere molto se non di evitare le trappole che in politica sono sempre lì ad aspettarti. Nulla di più di quanto già non conoscessi della vita politica, delle sue insidie e fragilità”.

Quindi rivendica il suo lavoro da assessore, che ha portato la città fuori dalla procedura di dissesto.

Ma Gnagnarini parla anche con il Messaggero e ci va ancora più duro, parlando di “enorme e grottesco riflesso mediatico, studiato e coordinato, impresso al mio deprecabile infortunio su Facebook non è un caso o una fatalità, ma solo il modo maldestro e sproporzionato per mettere a tacere un amministratore con idee diverse senza farsi alcun scrupolo del danno incommensurabile che tale operazione mediatica ha prodotto alla città e alla sua immagine”.

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