Pensionati umbri tra i piu’ poveri d’Italia. Crollo del potere d’acquisto.

Piove sul bagnato, ancora lagrime per gli umbri. Questa volta a piangere sono i pensionati  che ogni mese si trovano a fare i conti con la dura realta’ della vita. Le pensioni degli umbri sono piu’ basse della media italiana. La conferma arriva da uno studio della Spi Cgil . C’e’ di piu’: il potere di acquisto delle pensioni , negli ultimi 15 anni,  e’ crollato del 33% . A tutto questo bisogna aggiungere la debolezza dello stato sociale e l’indebolimento dei servizi alle persone. Anziani costretti a fare tutto da soli spesso in condizioni di assoluta precarieta’ sociale.In Italia l’importo medio della pensione di vecchiaia e’ di 1.197 euro al mese, in Umbria siamo abbondantemente sotto.  Ci sono realta’ dove si arriva ad un -30% rispetto alla media italiana. Naturalmente il quadro non e’ lo stesso dapertutto. Se a Cascia un pensionato deve vivere con 773 euro al mese (-30% rispetto alla media nazionale)  a Foligno la realta’ registra una differenza non rilevante rispetto al resto del paese (-4%).  A Perugia siamo a -4,2%, ad Assisi -18,5%, Citta’ di Castello -19%.  Un quadra che fotografa un Umbria piena di disuguaglianze e ingiustizie sociali. La Valnerina registra  una situazione, a dire poco, drammatica con percentuali che si aggirano intorno a -30%. Anziani senza servizi, trasporti inesistenti, case distrutte dal terremoto e, come emerge dallo studio della Spi Cgil, pensionati poveri.  A questi dati bisogna aggiungere gli altri emersi proprio in questi giorni: giovani che scappano dopo gli studi dall’Umbria, disoccupazione da regione del centro sud , fatturati che scendono paurosamente e negozi che chiudono nei centri storici ( Foligno e Perugia).  Una situazione complessiva che mette seriamente a rischio il futuro della nostra regione.