Perugia, a Pian di Massiano la protesta solidale dei pastori umbri

PERUGIA – Anche i pastori umbria scendono in piazza per solidarietà e vicinanza a quelli sardi. E arriva anche la solidarietà delle istituzioni. “Anche gli allevatori di ovini e caprini Umbri sono scesi in piazza per evidenziare le difficoltà di un settore molto importante per la nostra regione. Non posso che condividere le ragioni di fondo che spingono gli allevatori Umbri a protestare – dice il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) – produrre latte ha dei costi che non vengono più coperti da quanto riconosciuto dalla filiera lattiero- casearia, occorre coscienza sociale da parte degli industriali, che dovrebbero avere a cuore, oltre ai propri bilanci, anche la sopravvivenza di chi si trova all’origine del ciclo produttivo. Certo è che con i prezzi attuali non tanti pastori riescono a tenere in piedi la produzione oltretutto, la crisi incombente e l’impoverimento aziendale degli allevatori pone un problema anche sul mantenimento stesso degli animali”.

“Il costo del latte alla stalla varia da regione a regione ed in Umbria ancorché viene riconosciuto un prezzo medio annuo che oscilla intorno 90 centesimi compresa iva questo non è sufficiente per garantire tranquillità economica agli allevatori. Al 31 dicembre 2017 in Umbria il patrimonio ovino e caprino ammontava a circa 127.000 capi, gli allevamenti a 3600 circa distribuiti per la maggior parte nell’ambito USL 2 con 2130 aziende circa. Un patrimonio Umbro ed una ricchezza che non può essere disperso ma che va aiutato e sostenuto. In questi giorni abbiamo visto come il problema sia esploso con azioni eclatanti in Sardegna , il tema che si ripresenta li come in altre parti d’Italia , il filo conduttore comune che lega le difficoltà degli allevatori, sono gli stessi, alti costi di produzione e bassa remunerazione del latte conferito oltre ad un mercato spesso alterato da una concorrenza con paesi europei che hanno costi strutturali inferiori. Occorre intervenire subito e su più piani ,con politiche mirate alla valorizzazione dei prodotti locali, i consumatori devono poter scegliere con chiarezza e consapevolezza se è quanto spendere per prodotti di diversa qualità e di diverse nazionalità , dobbiamo potenziare ciò che produciamo e far accedere al marchio dop i nostri prodotti regionali . La nostra regione rappresenta, nel panorama nazionale ed internazionale un eccellenza per la qualità dell’ambiente è questo è un valore aggiunto da non disperdere. Dobbiamo avere ben chiaro che le richieste degli allevatori Umbri di ovini e caprini non possono passare inosservate ed è necessario anche qui in Umbria avviare un tavolo della filiera lattiero – casearia che ricontratti il prezzo del latte. Ci è capitato di vedere in questi anni come nel nostro paese lo strapotere economico e finanziario delle multinazionali può distruggere il ruolo sociale di imprese di piccole dimensioni radicate nel territorio producendo solo un deserto sociale. Ecco perché dobbiamo sostenere le richieste dei pastori Umbri perché sono un presidio del territorio , sono parte indissolubile delle nostre terre”.

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