Casa Pound a Perugia, corteo a Ponte San Giovanni. Di Stefano: “Pronti ad entrare in parlamento”

PERUGIA – Perugia si ritrova al centro di uno scontro, anche ideologico, tra Casa Pound e presidio antifascista. Una battaglia non violenta, portata avanti a suon di slogan e di provocazioni reciproche.

BBE63FF7-6BBC-495E-B684-AFFF067ED064A benedire Casa Pound, che parte dalla stazione, c’e’ Carla Spagnoli, la signora della destra perugina, ma anche Simone Di Stefano segretario nazionale e Antonio Ribecco, responsabile Casa Pound Perugia.

La Spagnoli, quando le si parla di fascismo risponde “non rinnego la storia”. “Manifestiamo per mettere alla luce le problematiche del quartiere: furti e prostituzione. Manifestazione per chiedere soluzioni. C’è mora cittadinanza nonostante il clima e la paura”.

Di Stefano suona la carica: “Siamo eredi di una storia ma non siamo per la violenza politica”. Una sorta di Movimento sociale 2.0, perché Di Stefano dice: “Non è mai stato sciolto il Msi, perché dovrebbero sciogliere noi”.

La manifestazione di Perugia ha un valore locale, ma fino ad un certo punto. Perché Di Stefano si proietta già in Parlamento: “I nostri deputati faranno l’opposizione che servira’ al governo tecnico che nascerà. Non staremo con Berlusconi e con chi ha sostenuto i Giveeni tecnici, ma neanche con il M5S, che va in America prono”.

Gli antifascisti – Dall’altra parte di Ponte San Giovanni, nella zona della piscina comunale, il presidio degli antifascisti. Qui, sotto una pioggia battente, si ritrovano coloro che hanno contrastato fino all’ultimo la presenza della manifestazione “nera” a Perugia. I sindacati sono in prima fila, ma c’è anche Omphalos, Libera, il Partito democratico di Perugia, Mdp, ma ci sono anche bandiere di Rifondazione comunista e Arcobaleno. Risuonano le note di “Bella Ciao”, si vede qualche pugno levato in aria e si inneggia all’accoglienza e alla pace.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.