Perugia, la maggioranza scappa dal ddl Pillon e il consiglio si chiude senza numero legale

PERUGIA – Il consiglio comunale di Perugia, nella sua ultima seduta, si chiude per mancanza di numero legale, evitando così la discussione sul Ddl Pillon. Un fatto che non è passato inosservato e che scatena le sollevazioni del Pd. “Ieri è calato il sipario sulla sindacatura Romizi. L’ultima seduta di consiglio, per certi versi, è stata simile alla prima: moltissimi perugini si sono assiepati sulle tribune della sala del Consiglio, ma, mentre nella prima seduta erano supporter di Romizi, ieri si trattava di cittadini intervenuti per conoscere l’opinione della massima assise comunale sul DDL Pillon. La maggioranza, con un atto di vassallaggio politico per il Senatore della Lega e coordinatore della campagna elettorale di Romizi, Simone Pillon, prima ha artatamente prolungato il dibattito sulle pratiche, con l’assessore Casaioli ad elencare leggi, commi, e lettere dell’alfabeto, e il consigliere Tracchegiani a snocciolare numeri e inglesismi, poi ha fatto cadere il numero legale”, dice il Pd.

“All’inizio della discussione degli ordini del giorno il Partito Democratico ha ritirato i propri per favorire la discussione su quello relativo al DDL Pillon; il consigliere Nucciarelli, che smessi i panni da civico alla tenera età di 77 anni si è riscoperto leghista, si è profuso in una elegia per il sesto centenario della morte di Raffaello, mentre i suoi colleghi di maggioranza lasciavano alla chetichella la sala del consiglio. Dopo tre ore di tira e molla finalmente il momento tanto atteso dalle centinaia di perugine e perugini presenti in sala del Consiglio è arrivato: inizia la discussione e la votazione sul DDL Pillon, ma, con un colpo di scena degno dell’intera sindacatura Romizi, la maggioranza ha fatto mancare il numero legale impedendo la discussione e la votazione. Per evitare di prendere una posizione, qualunque essa sia, su un tema delicato come questo, i consiglieri di maggioranza hanno preferito la fuga, in sordina, lontano dai cittadini e ripudiato il loro ruolo di rappresentanti della democrazia perugina. Da una maggioranza, che esprime un Sindaco che ha fatto della latitanza la sua strategia politica principe, non ci si poteva aspettare niente di diverso. In tutto il marasma di ieri non può passare in secondo piano la completa assenza del Sindaco Romizi, l’ennesima, fatto ormai usuale e incardinato nel suo intendere il ruolo di primo cittadino e primo consigliere comunale”.

“Il comportamento del centro destra perugino (ormai chiaramente suddito del Senatore Pillon e della Lega) svilisce il ruolo del Consiglio Comunale e offende i molti perugini che hanno partecipato alla seduta di consiglio prendendo delle ore di permesso dal lavoro, dallo studio, e sottraendo tempo a tutto il resto. I visi di molti dei “fuggiaschi” fanno, da qualche tempo, bella mostra di se, in gigantografie 6×3 in giro per la città, siamo sicuri che i perugini li riconosceranno e trarranno le loro conclusioni il prossimo 26 maggio”.