Perugia, le associazioni venatorie incontrano il sottosegretario Bocci

PERUGIA – Incontro positivo e costruttivo tra le Associazioni venatorie umbre e il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci. L’incontro, promosso dal Presidente della Sezione Comunale Federcaccia di Perugia Fausto Cagiola, grazie anche all’impegno del Consigliere della Sezione stessa Alvaro Mirabassi è avvenuto presso la sede della Federcaccia Provinciale di Perugia in Via Settevalli 133. Le Associazioni Venatorie hanno avuto l’opportunità di manifestare le proprie preoccupazioni a seguito del recente parere del Consiglio di Stato del 6 luglio 2016. Il parere del Consiglio di Stato, infatti ribadisce (quanto già espresso con il parere del 16 luglio 2014) che a chi è stato condannato per i reati previsti come preclusivi dall’ art. 43 del TULPS, ovvero: a chi ha riportato condanna alla reclusione per delitti non colposi contro le persone commessi con violenza, ovvero per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione; a chi ha riportato condanna a pena restrittiva della libertà personale per violenza o resistenza all’autorità o per delitti contro la personalità dello Stato o contro l’ordine pubblico;  a chi ha riportato condanna per diserzione in tempo di guerra, anche se amnistiato, o per porto abusivo di armi non può essere rilasciata la licenza di porto di fucile e deve essere revocata se sia stata già rilasciata negli anni precedenti, senza che possa aver rilievo la conseguita riabilitazione.

Di Marco Franco, Presidente Regionale di Federcaccia, ha chiesto l’impegno da parte del sottosegretario a rivedere l’articolo di legge per consentire alle Questure di riapplicare la discrezionalità e quindi alle stesse di valutare attentamente caso per caso. Francesco Ragni, Presidente Provinciale Enalcaccia di Perugia ha colto l’occasione anche per richiedere, pur consapevole della mole di lavoro molto pù elevate rispetto ai commissariati limitrofi, maggiore celerità nel rilascio e nel rinnovo dei porto d’armi che fanno capo alla Questura di Perugia. Stefano Tacconi, Presidente Provinciale Liberacaccia di Perugia ha evidenziato come, con tale sentenza un cittadino che abbia per esempio avuto un litigio familiare che sfoci in denuncia da parte della coniuge, si veda togliere le armi e gli si impedisca di praticare la propria passione facendo figurare lo stesso come persona violenta, senza valutare minimamente i fatti reali. Valdimiro Boschi, Presidente Regionale Anuu ed Emanuele Bennati, Presidente Regionale Arcicaccia in linea con gli atri interventi non hanno aggiunto altro.

Il Sottosegretario, ringraziando tutte le Associazioni Venatorie per il confronto ha sottolineato che il Consiglio di Stato è la massima carica in termini di giurisprudenza e pertanto, con molta chiarezza ha affermato che le strade percorribili in caso di reati di tale entità sono pressoché nulle. Quello che si potrebbe fare è rivedere la norma e riaffidare alle Questure il potere di valutare discrezionalmente caso per caso; questo spiega, sarebbe un provvedimento di estrema importanza. Ha poi annunciato il proprio impegno atto all’organizzazione nel prossimo settembre di un incontro teso ad ottenere un apposito protocollo tra tutti i soggetti interessati, il Prefetto, il Questore, i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Polizia di Perugia e tutte le Associazioni Venatorie, nell’ambito del quale gli stessi saranno impegnati alla valutazione oggettiva di ogni singola istanza presentata da cacciatori che hanno visto il diniego del rilascio o rinnovo del proprio porto d’armi. Un altro fatto importante riguarda le tempistiche per l’espletamento delle pratiche di rilascio e rinnovo delle licenze di caccia, infatti è stato garantito il massimo impegno da parte della Questura di Perugia per riconsegnare le stesse prima dell’apertura della caccia. Soddisfatte tutte le Associazioni Venatorie che hanno ringraziato il sottosegretario per aver affrontato l’argomento le quali attendono nel mese di settembre l’incontro annunciato per poter dare il proprio contributo per agevolare tutti i cacciatori umbri nel rilascio dei porto d’armi.

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