Perugia, nuova mobilitazione dei lavoratori della Provincia

PERUGIA – Mobilitazione dei lavoratori della Provincia. “Una mobilitazione per difendere i servizi e la stessa sicurezza dei cittadini – dicono le Rsu – Questa è un’emergenza nazionale, e noi chiediamo chiarezza. Vogliamo sapere se il Governo intenda o meno risolvere la drammatica situazione di stallo che oramai riguarda tutte le Province e le Città metropolitane”.

“Infatti i 650 milioni che le Province chiedono sono una priorità assoluta per coprire le spese per i servizi essenziali, dato peraltro già certificato dal SOSE, la società del MEF che fissa i fabbisogni standard. In questo momento il sentimento che anima i dipendenti provinciali è un senso di frustrazione, infatti dopo aver lottato per due anni ( dalla Legge Del Rio alla fine del 2016) per mantenere il proprio posto di lavoro ed il proprio salario già penalizzato da ormai otto anni di fermo contrattuale, dopo aver visto dimezzate le proprie piante organiche, dopo aver assistito alla disgregazione del Corpo di Polizia Provinciale con la conseguente dispersione di tante professionalità ancora sicuramente utili per le funzioni provinciali ( vedi ambiente), si trovano ora nella condizione di incertezza delle risorse finanziarie necessarie al funzionamento dell’Ente, con il problema dei Centri per L’impiego ancora aperto”.

“Il nostro bilancio così come quello di tantissime altre Province – prosegue l’Rsu – alcune con situazioni ancora più drammatiche della nostra, continua ad essere necessariamente un bilancio solo annuale, senza quindi alcuna possibilità di alcun tipo di programmazione e questo per i Servizi di competenza della Provincia di Perugia come strade, scuole e ambiente è fortemente penalizzante. Questa mobilitazione è per chiedere con forza al Governo di rivedere la “manovrina” che finora ha previsto solo 110 milioni di euro per le Province, assegnando invece alle stesse quei 650 milioni necessari per il loro funzionamento. A cascata però si chiede con forza, anche alla Regione dell’Umbria, che con la L.R. 10/2015 ha ridefinito le proprie competenze e quelle delle Province, di erogare alla Provincia di Perugia quanto dovuto per la gestione delle materie delegate alla stessa. Parliamo della gestione delle strade regionali, dell’ambiente, dei trasporti e del Lago Trasimeno. Dai nostri conti per la gestione delle stesse per l’anno 2016 sono stati spesi circa 5 milioni e 100 di euro e per il 2017 si prevedono le stesse cifre, ma nel bilancio regionale non c’è traccia di questi soldi”.

“Preme inoltre sottolineare come i soldi prelevati in questi anni alle Province siano soldi che pagano e hanno pagato i cittadini con le tasse nella speranza di avere in cambio servizi che a loro spettano e cioè strade , scuole sicure e un ambiente curato e controllato. Invece poiché il Governo ha trattenuto, nel caso della nostra Provincia, 28 milioni di euro per il 2016 e stessa cifra per il 2017 quei servizi essenziali la Provincia si troverà, se non interverranno correttivi, impossibilitata ad erogarli e questo risulta particolarmente ingiusto tanto più nell’attuale situazione di crescente sfiducia dei cittadini verso le Istituzioni. Accogliamo con particolare piacere le parole del Presidente della Repubblica riportate dal Presidente Mismetti di voler portare da subito all’attenzione del Governo il problema delle Province, d’altra parte ormai il Referendum è passato da diversi mesi, il risultato è stato chiaro : le Province esistono, sono Enti riconosciuti nella Costituzione, hanno le loro competenze quindi lasciateci lavorare e servire i cittadini come ogni Istituzione ha il dovere diritto di fare”.

 

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