Appalti truccati, la Finanza visita Umbra Acque. Avvocato inquisito concordava l’offerta con l’Ad

PERUGIA – C’è anche Umbra Acque nei filoni dell’indagine avviata dalla Procura di Firenze che, nei giorni scorsi, ha portato all’emissione di sei misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta su un appalto sui rifiuti da 3,5 miliardi, ritenuto truccato a favore di un gruppo di imprese con a capo Siena Ambiente. Uno degli indagati, Valerio Menaldi, sarebbe stato in contatto con i vertici della società umbra, soprattutto con l’Ad Paolo Pizzari. Proprio ieri infatti la Finanza ha fatto capolino nella sede umbra. A spiegare i dettagli dell’inchiesta la Nazione dell’Umbria.

“Menaldi si attiva anche per ottenere incarichi di consulenza in altre regioni, ricorrendo alle scorciatoie usuali contattando direttamente il preposto alla gara e con lui convenendo dettagliate strategie in danno dei concorrenti”, scrive il giudice. I finanzieri intercettano anche telefonate e mail nell’ambito di una gara indetta da Umbra Acque Spa per l’assegnazione di un incarico di consulenza al quale il Menaldi si mostra interessato. Menaldi chiama Pizzari “raggiungendo con questi un accordo affinché l’offerta della Calipso Spa prevalesse su quella della concorrente Agenia”. Pizzari manderebbe la mail con l’offerta, cancellando il prezzo, poi rivelato nelle telefonate successive.

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