Perugia, stato di agitazione alla Perugina di San Sisto

PERUGIA – Inasprimento della vertenza e dichiarazione dello stato di agitazione. E’ questo il risultato dell’assemblea sindacale di lunedì 24 agosto con i lavoratori della Perugina di San Sisto. Alle problematiche più volte sollevate non sta arrivando nessuna risposta e quindi si apre una nuova fase, con un cambio di marcia. Un nuovo impulso alla positiva risoluzione che dovrà passare anche dall’istituzione di un tavolo ministeriale, come chiesto con una missiva inviata al Mise.

Un anno fa i sindacati e i vertici Nestlè firmarono il contratto di solidarietà, attraverso cui vennero scongiurati i 210 esuberi dichiarati. Da allora però i volumi produttivi continuano a calare, così come gli stipendi. E del piano industriale o della diversificazione produttiva neanche l’ombra. Un anno fa la produzione si aggirava intorno alle 26mila tonnellate, allo scadere della solidarietà il rischio paventato è che i 210 esuberi non bastino.

I sindacati si chiedono cosa si voglia fare dello stabilimento di San Sisto. A rispondere al quesito può essere solo l’azienda, che deve dire se intende imboccare la strada del dimensionamento o del rilancio.
I sindacati intanto chiedono anche l’impegno della presidente Marini, affinché queste istanze approdino a livello nazionale.

 

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