Perugia, una ditta francese per la nuova illuminazione: risparmi milionari e investimenti

PERUGIA – Nuova illuminazione pubblica per il Comune di Perugia. La ditta che sarà chiamata a gestire gli oltre 30mila punti luce e i 1.300 quadri elettrici in economia è la francese Citelum. La preconsiliare è stata analizzata questa mattina in Commissione Bilancio. Nel documento, illustrato dall’assessore Calabarese e dal dirigente De Micheli, si ricordano i numeri  dei punti luce, gestiti mediante utilizzo del personale interno nonché, per ciò che concerne la manutenzione straordinaria, mediante ditte esterne specializzate. Il tutto per un costo complessivo del servizio nel 2015 pari ad oltre 4,1 milioni. A conclusione del recente censimento (settembre 2016) è emerso che gli impianti, nella maggioranza dei casi, hanno evidenziato la necessità di interventi urgenti sotto il profilo della sicurezza meccanica, elettrica, stradale e dell’efficienza energetica.

La normativa (legge 135 del 2012) prevede che per settori come quello dell’energia elettrica vi è l’obbligo per le P.A., salvi casi particolari, di ricorrere alle convenzioni quadro messe a disposizione da Consip. Dopo un attento studio il Comune ha inteso richiedere un sopralluogo a Citelum S.A., fornitore della gara “Consip-lotto 3” (comprendente l’Umbria) nell’ambito della convenzione “servizio-luce 3”. Dai contatti tra le parti è emersa una proposta di Citelum che prevede questi punti: durata 9 anni (cosiddetto contratto “esteso”), valore dell’ordinativo principale di fornitura 32,2 milioni, canone annuo stimato per il servizio luce per il perimetro di gestione di 3 milioni, canone complessivo stimato del servizio luce per il perimetro di gestione 27,7 milioni, impegno in capo all’azienda dell’esecuzione a proprio carico di tutti gli interventi necessari di adeguamento degli impianti, quota extracanone prenotata dall’Amministrazione di 4,5 milioni.

L’adesione a questa proposta consentirà un risparmio, stimato prudenzialmente, di 239mila euro l’anno (2,1 milioni in 9 anni), che potrebbe crescere ove venissero rispettate le previsioni di una possibile crescita (10%) del prezzo dell’energia elettrica per gli anni 2017 e 2018 ed ove venisse confermata la possibile collaborazione di due dipendenti comunali con la società con oneri a carico di quest’ultima. Tali ulteriori ipotesi farebbero lievitare il risparmio fino al 2,9 milioni nei 9 anni. L’alternativa a questa soluzione sarebbe di espletare una gara europea di lavori o di ricorrere al partenariato pubblico-privato (sempre con gara europea), con significativa dilatazione dei tempi e con costi certamente superiori. Per tutte queste ragioni, con la preconsiliare in esame, si è proposto di trasferire il servizio di pubblica illuminazione dalla gestione in economia alla gestione mediante adesione alla convenzione Consip “Servizio luce 3” di cui alla proposta di Citelum. I contenuti principali del servizio che verrà realizzato da Citelum saranno: la fornitura di energia elettrica “verde”, il pronto intervento h24, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’energy management, il telecontrollo degli impianti e l’abilitazione degli smart-services, il piano marketing e di comunicazione, la piattaforma per la gestione del patrimonio. “Si tratta di un progetto – ha commentato l’assessore Calabrese – che una città realizza ogni 30 anni; dunque un’iniziativa qualificante e che segna un’epoca”. L’assessore ha precisato che l’Amministrazione ha deciso di presentare ufficialmente il progetto in sede consiliare e tramite un atto di indirizzo per coinvolgere appieno il Consiglio comunale su una materia così importante per la città. Sempre Calabrese ha specificato che a Perugia è necessaria e non più rinviabile la riqualificazione e messa in sicurezza della pubblica illuminazione, perché molte delle lampade (circa 14mila) non sono più in produzione; pertanto, in caso di rottura, è indispensabile la sostituzione dell’intero impianto, con costi ingenti per l’Ente.

Il Partito democratico – Il Partito democratico chiede che si faccia luce sul fatto che, in questo modo, non viene effettuata la gara. “Lo scorso settembre è terminato il censimento georeferenziato di tutti i componenti degli impianti di pubblica illuminazione, che ha evidenziato la necessità e l’urgenza di intervenire per migliorarne le caratteristiche dal punto di vista della sicurezza meccanica, della sicurezza elettrica, della sicurezza stradale e dell’efficienza energetica. A fronte, quindi, della necessità di assegnare ad un soggetto la gestione di tali impianti, il Comune di Perugia – spiega una nota – ha inoltrato nello stesso periodo richiesta all’aggiudicatario Citelum S.A. capogruppo mandataria di un R.T.I. con sede a Parigi di un apposito sopralluogo nell’ambito della convenzione CONSIP “Servizio Luce 3”, al fine di personalizzare la proposta dell’aggiudicatario, in base alle necessità dello stesso comune. Ad ottobre è iniziata l’attività di sopralluogo da parte di Citelum, che ha poi trasmesso al il Piano Dettagliato degli Interventi, con relativi preventivi di spesa, verbali e computi metrici tipologici. Le condizioni finali offerte dal fornitore sono: un contratto di 9 anni, con un valore dell’Ordinativo Principale di Fornitura (OPF) di € 32.248.027,62 (canone annuo stimato per il servizio luce per il Perimetro di Gestione di € 3.083.114,18 IVA esclusa; canone complessivo stimato del Servizio Luce per il Perimetro di Gestione di € 27.748.027,62 IVA esclusa; quota extra-canone prenotata dall’Amministrazione pari a € 4.500.000,00 IVA esclusa, cioè il 16.22% del canone complessivo)”.

“Quello che ci chiediamo – spiega il Pd – è se l’offerta personalizzata è stata preceduta da altre proposte pervenute al Comune di Perugia e, in caso, se sono state richieste le medesime personalizzazioni, se e che tipo di pubblicità è stata data dal Comune per un appalto di tale valore e quali sono state e se sono state rese pubbliche, eventualmente, le valutazioni e motivazioni di rigetto delle altre proposte sono state rese pubbliche. Questi sono soltanto alcuni dei dubbi che questa mattina, in occasione della seduta della commissione bilancio durante la quale è stata discussa la Preconsiliare della Giunta Comunale n. 131 del 21.12.2016 avente ad oggetto l’atto di indirizzo sull’organizzazione del servizio di gestione della pubblica illuminazione, ci hanno spinto a chiedere, ed ottenere, il rinvio della pratica alla prossima seduta utile, con la speranza che il Sindaco comprenda la questione e faccia chiarezza. Rinvio, forse, anche dovuto a causa di un certo nervosismo trai banchi della maggioranza. Con la Preconsiliare di Giunta si propone al Consiglio Comunale di trasferire la gestione del servizio di pubblica illuminazione, comprensivo della fornitura di energia elettrica, dalla gestione in economia del servizio medesimo alla gestione mediante adesione alla convenzione Consip “Servizio luce 3”, secondo la proposta formalizzata dall’aggiudicatario Consip-Citelum S. A. nel Piano Dettagliato degli Interventi, che costituirà l’oggetto del contratto da stipulare e che la fornitura avrà una durata di nove anni. Ma non sono certamente gli unici interrogativi rimasti in sospeso. Infatti se si fosse provato ad affidare il Servizio al di fuori del metodo seguito fatto salvo che “gli affidamenti siano conseguenti ad approvvigionamenti da altre centrali di committenza o procedure di evidenza pubblica e che prevedano corrispettivi inferiori a quelli di cui alla convenzione CONSIP”, forse si sarebbero potuti ottenere benefici superiori per l’ente. Ci teniamo ad evidenziare che, essendo l’aggiudicatario Citelum S.A. capogruppo mandataria di un R.T.I. con sede a Parigi, è evidente che provvederà a gestire tali impianti subappaltando i servizi ad aziende e ditte locali. A tal proposito, però, non sono specificati se sono previsti degli step temporali, come non sono state precisate quali sono, per esempio, le condizioni e le garanzie per le aziende locali oppure quale potere contrattuale hanno in una situazione di semplici sub appaltatori costretti ad accettare condizioni imposte da altri e da contendere ad altre aziende locali. Non è detto che la procedura che il Comune intende seguire sia la migliore per la città. Infatti, non avendo dato evidenza pubblica, sono state tagliate fuori tutte le aziende locali che hanno comunque capacità tecnico-economiche-organizzative per offrire questo tipo di servizio. L’Associazione delle Piccole e Medie Imprese dell’Umbria aveva fatto specifica richiesta perché le aziende locali in generale, e le proprie associate in particolare, potessero essere chiamate quanto meno a confrontarsi con potenziali concorrenti. La Giunta Romizi ha, al contrario, optato per un non coinvolgimento delle ditte locali, lasciando che le stesse siano coinvolte solo parzialmente e comunque non nelle fasi di gestione e coordinamento delle attività. Riteniamo che questa scelta politica non contribuisca all’arricchimento del tessuto imprenditoriale umbro, confinando le aziende al solito ruolo di mere esecutrici, non ne valorizzi le competenze, non permetta alle aziende locali di confrontarsi anche con realtà imprenditoriali più grandi ma che sono alla propria portata. Di fatto l’Istituzione Pubblica non dovrebbe puntare solo al ribasso economico, ma dovrebbe anche impegnarsi per permettere alle aziende di crescere e di sviluppare lavoro e attività produttive del territorio, altrimenti saranno sempre e solo le ultime ruote del carro, senza possibilità di creare ricchezza economica e intellettuale”.

 

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