PerugiAssisi 2019, ecco il dossier finale, il punto su aspetti tecnici e programmi culturali

“Non vogliamo fare un lifting alla città ma offrire una metodologia nuova” lo ha detto la Fondazione Perugiassisi 2019 presentando ieri sera al Pavone, riaperto per l’occasione il progetto della candidatura di “Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria” a Capitale europea della cultura. Il messaggio lanciato a pochi giorni che separano dal verdetto è rimettere al centro di tutto i sogni e le idee.
Una chiamata alla città , quella della Fondazione, nello stesso giorno in cui i cittadini dei 92 comuni umbri hanno potuto ritirare in edicola la copia cartacea del dossier (definitivo 700 mila) che il 16 ottobre prossimo verrà presentato alla commissione europea che lo giudicherà e stabilirà chi sarà, insieme alla “gemella bulgara” Plovdiv la capitale europea della cultura nel 2019. Una grande festa in cui si è illustrata la parte finale del progetto, dedicata al programma culturale.

All’iniziativa hanno partecipato, insieme al presidente della Fondazione Perugiassisi 2019 Bruno Bracalente, il direttore artistico Arnaldo Colasanti e il project manager Lucio Argano, le istituzioni locali, nonché soci fondatori del progetto: il Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e il sindaco di Assisi Claudio Ricci. I tre rappresentanti istituzionali hanno espresso soddisfazione per il risultato del progetto, rimarcando l’importanza del lavoro svolto negli ultimi tre anni e sottolineando l’occasione unica che “Perugia con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria” hanno. In particolare il sindaco Romizi ha voluto ricordare l’impegno profuso dalla precedente amministrazione per aver coinvolto la città di Perugia in questa avventura.

Si è detto fiducioso il presidente Bracalente che ha ringraziato tutto lo staff che ha lavorato alla conclusione del progetto. “La Fondazione fondazione di partecipazione, con i suoi 200 soci è espressione della società e asse di confronto” ha sottolineato. A lui il compito di illustrare la parte generica della presentazione, con le motivazioni, gli obiettivi ed i caratteri principali della candidatura, descritti anche da un video che in dieci minuti ha messo in rassegna i punti chiave con relativi progetti della parte che riguarda la trasformazione strutturale della città: dall’ex carcere di piazza Partigiani alla biblioteca degli Arconi, al mercato coperto.

Argano si è invece soffermato sugli aspetti più tecnici del dossier finale che è una precisa evoluzione di quello iniziale. Ha elencato così i capisaldi ruotano intorno ai temi di partenza: le problematiche, come il centro storico, che caratterizzano molte città medie in Europa. “Il dossier vuole invertire le criticità è vuole utilizzare la cultura come rinnovamento”, ha detto, spiegando che la strategia utilizzata è di lungo periodo e ruota attorno a tre assi: la città idee, con il delle rafforzamento industrie creative e le sei istituzioni accademiche di alta formazione che collaborano già tra loro; la città del dialogo, di  ispirazione valoriale di Assisi, ossia lavorare sulla comunità da cui è derivato anche il Forum delle associazioni giovanili che si occupano della seconda candidatura di Perugia, quella a Capitale europea dei giovani per il 2017; e la città dell’accoglienza che punta su un diverso concetto di ospitalità ed esperienza sensoriale diffusa, abbattendo gli stereotipi sull’Umbria.

Colasanti ha presentato il programma culturale illustrando alcuni dei progetti correlati, dalla musica al cinema, al teatro. Come ha voluto sottolineare “non si tratta di eventi singoli previsti per il 2019 e successivamente ma processualità culturali”. “Siamo partiti dai limiti di questa città  che sono anche i limiti dell’Europa – ha detto –  Ai non luoghi non potevamo che rispondere con ‘Fabbricare i luoghi’. Ma non vogliamo fare il lifting alla città, vogliamo dare invece una metodologia per riportare Perugia ad essere un laboratorio europeo“.

Nel corso della serata dedicata all’approfondimento della candidatura, in vista degli ultimi step prima del verdetto (10 ottobre visita in città della delegazione della commissione europea, 16 ottobre presentazione finale al Mibact, 17 ottobre probabile verdetto) c’è stato anche un collegamento via skype con gli ambasciatori culturali di Perugia 2019 a Umea, attuale Capitale europea della cultura per la Svezia.
Hanno concluso l’iniziativa i ragazzi della coalizione di Perugia 2017,  “i capitali italiani giovani” come loro stessi si sono definiti. Perugia infatti  è l’unica città italiana finalista nella corsa al titolo di Capitale europea dei giovani. Il loro, è stato detto “è un progetto che vuole essere d’avanguardia non solo per la città ma per la regione Umbria e l’Europa“. Si propongono di essere un “networking di competenze” con associazioni, università e istituzioni, compresa la Fondazione Perugiassisi 2019.

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