Perugina, la città in piazza. L’Rsu: “L’azienda smetta di parlare di esuberi. Serve un piano di logistica per Perugia”

PERUGIA – L’occhio della piazza è stato focalizzato al 13 ottobre, il giorno del nuovo tavolo a Confindustria per discutere la vertenza. E proprio in quella direzione è stato posto l’unico “diktat”, se così vogliamo chiamarlo, verso l’azienda. “L’azienda – ha detto Luca Turcheria, Rsu Perugina, dal palco – non si presenti al tavolo per parlare di esuberi”. La soluzione, per Turcheria, è quella di un piano di logistica vero per Perugia. “L’azienda – ha detto – deve dare risposte a questa piazza”.

Una piazza piena di lavoratori, sindaci con la fascia tricolore, parlamentari, politici, ma anche di cittadini comuni. Così Perugia ha salutato la manifestazione dei lavoratori Perugina contro gli esuberi che l’azienda ha individuato per lo stabilimento di San Sisto. Oltre 300 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro. In piazza anche il segretario nazionale della Fiom, Maurizio Landini, da cui è arrivato l’invito affinché questa sia “una vertenza che parla a tutto il Paese”.

Ad aprire la manifestazione era stato il segretario provinciale della Cgil di Perugia Filippo Ciavaglia: “La Perugina è una città intera, questa vertenza ha una importanza fondamentale. Noi ci siamo e non permettiamo licenziamenti”. “Il mondo non finisce qui – ha detto Simona Marchesi, Rsu Perugina – trasformiamo la paura in coraggio”. Ma dal palco hanno parlato anche esponenti di altre importanti vertenze come Mirko Ghiandoni della Colussi: “Inizieremo anche noi una difficile vertenza, ma il saper fare umbro deve rimanere al centro del territorio”.

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