Perugina, dura nota della Nestlé dopo l’audizione dei sindacati in consiglio regionale: “Nessun calo volumi e nessuna vertenza”

PERUGIA – “È infondata la notizia di un ulteriore calo di volumi produttivi, che prevediamo in linea con quelli realizzati lo scorso anno, anche se ridistribuiti su produzioni diverse, che richiedono modalità e tempi di lavorazione differenti rispetto al precedente mix produttivo”. Con una durissima nota è la Nestlé a smentire quelli che l’azienda stessa definisce solo “allarmismi” sull’andamento dello stabilimento Perugina di San Sisto.

Pur ammettendo che “come abbiamo avuto modo di illustrare più volte in questi mesi alle rappresentanze sindacali, il mercato dove opera Perugina è in contrazione da tempo. Questo ha comportato – in questi ultimi anni – un’inevitabile contrazione dei volumi dello stabilimento, a cui l’Azienda, in accordo con i sindacati stessi, sta facendo fronte senza intaccare i livelli occupazionali. Il numero di 300 esuberi – comparso nei giorni scorsi nei media – è un’elaborazione di fonte sindacale che non ha riscontro in nessuna comunicazione intercorsa con loro”. Per l’Azienda “L’uso allarmistico dei numeri su volumi produttivi e sulle persone impiegate – prosegue la nota – , così come l’utilizzo improprio di termini come “vertenza” – quando non è in corso alcuna vertenza – per definire un confronto aperto e costruttivo fra azienda e rappresentanze sindacali non giova di certo al marchio, all’azienda e alle persone stesse”.

La Nestlé precisa che”Dal 1° settembre si interromperà infatti il ricorso ai contratti di solidarietà utilizzati, come già ampiamente precisato nei mesi scorsi, per adeguare la produzione alla stagionalità tipica dei consumi di cioccolato. Tutti gli addetti alla produzione rientreranno, infatti, al lavoro e saranno impegnati per la campagna della stagione 2015 – 2016, che tutti ci auguriamo sia di successo per i prodotti Perugina. In una situazione economica che permane tuttora problematica, l’Azienda ha programmato il proprio mix produttivo in coerenza con le richieste del mercato che vedono crescere i prodotti legati al canale GDO, mentre continua la contrazione dei volumi destinati al canale “pasticceria”.”

La multinazionale si dice “impegnata a sostenere lo sviluppo competitivo della fabbrica di San Sisto e sta elaborando un piano di riposizionamento del Brand che favorisca il rilancio delle produzioni, in uno scenario comunque negativo in termini di consumi. A riprova di ciò vanno considerati gli investimenti sostenuti per garantire la presenza di Perugina ad Expo 2015 con un padiglione interamente dedicato, che sta contribuendo a consolidare la visibilità del marchio a livello sia nazionale che internazionale”.

L’Azienda rimane inoltre stupefatta “dello spazio lasciato da alcuni organi di stampa alle dichiarazioni totalmente fantasiose di persone notoriamente prive di un qualsiasi ruolo istituzionale o imprenditoriale sul territorio che non sia, a sua volta, di fantasia e autoriferito. Dichiarazioni dal tono normalmente definito “da bar”, e che il buon senso, ancora prima della professione, suggerirebbe che in ambito privato dovrebbero rimanere. L’Azienda auspica che gli attacchi preventivi, che non fanno altro che penalizzare il brand e le vendite, lascino il posto alla serenità e alla concentrazione necessarie per affrontare con successo la stagione produttiva che sta per aprirsi, e che vede i lavoratori della Perugina impegnati, con grande professionalità, a fornire prodotti di alta qualità ai consumatori”.

Intanto è iniziata in seconda commissione una serie di audizioni che serviranno per seguire da vicino gli sviluppo della situazione Perugina. E di fronte ai consiglieri regionali sono arrivati i sindacati, quelli che hanno riacceso i riflettori sulla situazione dell’azienda simbolo di Perugia, ad un anno dalla scadenza del contratto di solidarietà. Dopo i sindacati dovrebbe essere ascoltata la Giunta e poi la proprietà.

“Siamo una parte del sistema istituzionale – ha detto il presidente Giuseppe Biancarelli – e vorremmo concorrere alla positiva risoluzione della vertenza, dando il nostro contributo”. Michele Greco (Fai -Cgil) ha parlato in termini positivi della convocazione, definendola “un segnale di rilievo per la politica”. L’analisi fatta ha ripercorso l’ultimo anno di storia, quando l’azienda ha dichiarato 210 esuberi e si era impegnata alla presentazione di un piano industriale. Le Rsu ovviarono alla situazione con il contratto di solidarietà, con l’idea di lavorare meno per lavorare tutti. Da allora nulla è cambiato e i sindacati parlano addirittura di un nuovo calo dei volumi di produzione. Per questo la luce sulla vertenza si è riaccesa.

Tutti i rappresentanti sindacali hanno espresso preoccupazione per il silenzio della Nestlè. Greco ha anche annunciato l’intenzione di portare la vertenza in sede europea, consegnando proprio alla Nestlè il piano industriale predisposto dai sindacati. Di “vertenza preoccupante” ha parlato Dario Bruschi (Fai – Cisl) e Daniele Marcaccioli (Uila – Uil ha fatto appello alla “sensibilizzazione di tutti”. “Tutte le forze politiche devono remare dalla stessa parte perché la Perugina è imprescindibile da Perugia”, ha detto Massimiliano Binacci (Fai – Cisl).

Anche i consiglieri regionali si sono detti tutti disponibili a lavorare per la positiva risoluzione della vertenza. “Massima disponibilità” da Claudio Ricci, portavoce del centrodestra. Rometti ha lodato l’iniziativa della commissione e Leonelli ha invece definito “importanti le proposte del documento che i sindacati hanno presentato alla commissione. “Importante aver dato vita ad una proposta e non alla protesta – ha detto Andrea Smacchi – e giusto è anche il metodo di agire preventivamente. Il quadro emerso – ha detto – è preoccupante e rende incerto il futuro dello stabilimento e dei lavoratori, nell’ambito del quale però va salutato con favore l’atteggiamento dei sindacati che hanno elaborato delle proposte concrete al fine di creare le condizioni per il rilancio della Perugina. Approccio positivo e costruttivo, che andrebbe esportato e allargato anche a tutte le altre vertenze”. In commissione poi gli interventi di Nevi (Fi), Liberati (M5S), e Solinas (Pd).

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