Piano dei Rifiuti, il nodo del Css, banco di prova a fine mese per la maggioranza

Sarà, insieme alla nuova legge elettorale, il banco di prova della maggioranza al rientro dalle ferie. L’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti è pronto e sarà oggetto di una riunione della coalizione che si terrà entro la fine del mese. I nodi da sciogliere sono la chiusura del ciclo dei rifiuti, il Css, combustibile solido secondario e l’impiantistica. L’adeguamento al piano del 2009 è stato sollecitato e reso necessario da diverse condizioni: la minore produzione di rifiuti e la raccolta differenziata che ha toccato il 50% nella regione con punte fino al 65-70%. A febbraio scorso il Consiglio regionale ha approvato la mozione Pd-Psi (votata anche con i voti del centrodestra, contrari Idv, Rifondazione e Lega Nord) che impegnava l’esecutivo a prendere in considerazione la possibilità di adeguare uno o più impianti esistenti di selezione e trattamento per l’eventuale produzione del Css. In sostanza, nella individuazione della soluzione più idonea ad assicurare la chiusura del ciclo dei rifiuti, viene aperta la possibilità di produrre il combustibile solido secondario, vale a dire la frazione secca, rifiuti bioessiccati e scarti provenienti dal processo di recupero dei materiali, che, proprio in quanto combustibile, può viaggiare come una merce qualsiasi, non come rifiuto, per essere poi bruciato. L’ipotesi quindi è quella di adeguare uno o più impianti esistenti di selezione e trattamento per l’eventuale produzione di Css e bruciarlo in una delle regione limitrofe. Per legge, infatti, deve essere bruciato solo in cementifici e centrali elettriche in possesso dell’autorizzazione integrata ambientale, rilasciata dal comune di competenza. Autorizzazione di cui, pare, gli impianti umbri attualmente siano sprovvisti.

Nelle scorse settimane si sono susseguiti rumors per cui la Colacem della famiglia Colaiacovo sarebbe intenzionata a utilizzare l’ex cementificio di Acquasparta per scopi diversi. Posto che la Regione ha scartato da tempo l’ipotesi della termovalorizzazione, si è pensato che forse l’impianto potesse essere usato per il Css. Ipotesi e rumors non si sa quanto buttate là o quanto ponderate. Sta di fatto che non hanno trovato, al momento, alcun riscontro. A settembre, in ogni caso, è previsto un incontro con gli amministratori locali. E forse ci sarà un chiarimento.

Intanto sull’ipotesi di produrre Css si registrano le perplessità dell’Idv, dubbioso sugli effetti che questa produzione avrebbe sulla raccolta differenziata, e di Rifondazione entrambi sostenitori dell’opzione “rifiuti zero”.

Vedremo se nella riunione di fine agosto le posizioni saranno ricompattate. In ogni caso, pare che la proposta elaborata dalla giunta regionale contenga diverse ipotesi che convogliano tutte nel obiettivo finale della chiusura del ciclo dei rifiuti.

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