Province, l’accordo per il ricollocamento del personale non soddisfa l’USB
TERNI – La Federazione Unione Sindacale di Base non da la sua approvazione all’accordo sulla mobilità del personale delle Province di Perugia e Terni. Nell’accordo proposto ieri dalla Regione Umbria, secondo il sindacato, si fa riferimento solo ad una parte marginale del personale. “Manca di chiarezza, trasparenza e condivisione democratica.” Secondo l’USB anche i criteri per la mobilità e formazione delle graduatorie indicati nell’accordo, risultano essere modificati rispetto a quelli concertati ai tavoli tecnici. Non è stata disciplinata nell’accordo, la problematica del personale rimasta a margine dei tavoli tecnici, riguardante le funzioni regionali riallocate per la quale l’Assessore Bartolini si era impegnato ad indicare il percorso e la tempistica. “Non abbiamo ritenuto esaustiva, dice il sindacato, l’azione dell’ANCI, che ancora una volta si è presentato al tavolo in assenza di atti sostanziali rispetto alla ricognizione e capacità assunzionali dei Comuni del territorio. Ricordiamo che quella dei Comuni costituisce una partita delicata che investe, in particolare, le problematiche della ricollocazione delle unità di personale dei Corpi di Polizia Locale.” Nella nota il sindacato affronta anche il problema relativo ai Centri per l’Impiego. La strada è ancora lunga e tortuosa sia sul fronte della convenzione con il Ministero (licenziata solo in bozza) sia per quanto riguarda il personale. L’USB entra poi nel merito delle due Province. A Perugia la stabilizzazione del personale precaria e la stessa proroga di contratti precari risultano agli occhi del sindacato, più difficili. La possibilità di collocamento dei Servizi presso gli Enti di Area Vasta è ad oggi gravata da numerosi vincoli normativi. A Terni non va meglio. Le OO.SS. hanno denunciato il paradosso della Provincia di Terni che con proprio atto ha esternalizzato a Sviluppumbria, tramite convenzione, la gestione del “Garanzia Giovani”, chiedendo il ritiro dell’atto e l’internalizzazione di una attività che può e deve essere svolta dal personale del servizio. Come? Magari estendendo il part time di 25 ore settimanali alle 8 unità di personale che potrebbero essere impegnate allo scopo, consolidando in tal modo l’occupazione del personale esistente. Infine la richiesta: 48 ore di tempo per approfondire l’accordo e verificare il materiale consegnato.