Regionali, Casciari scrive a Zingaretti: “Servono risposte”

PERUGIA – “Il Partito monocratico”. Si intitola così la lettera aperta che Carla Casciari, consigliera regionale uscente e non ricandidata, invia al segretario nazionale Nicola Zingaretti.

Gentile Segretario,

mi presento perché non ha il piacere di conoscermi. Mi chiamo Carla Casciari, ho 49 anni e sono un Consigliere Regionale in carica del Partito Democratico dell’Umbria. Vivo da sempre a Perugia.

La mia storia politica nel Partito Democratico inizia solo nel 2016, essendomi candidata alle elezioni regionali del 2015 come indipendente nella lista del PD. Sono stata la donna più votata di tutti gli schieramenti nel territorio perugino in quella competizione, raccogliendo 4.634 preferenze in tutta la regione. A causa di una errata interpretazione della legge elettorale sono risultata la prima dei non eletti ma, a seguito di un ricorso amministrativo portato avanti personalmente per tre gradi di giudizio, sono entrata in Assemblea Legislativa dopo sette mesi, facendo guadagnare al PD un ulteriore seggio nell’assise regionale. Con coerenza e lealtà mi sono iscritta al Partito Democratico e sono entrata a far parte del gruppo consiliare, sebbene la consiliatura fosse già iniziata.

Sono stata, pur in questa breve presenza in Assemblea Legislativa, uno dei consiglieri più attivi: ho prodotto 57 interrogazioni, 38 tra mozioni ed ordini del giorno, 18 proposte di legge.

Nella precedente legislatura ho svolto il ruolo di Assessore regionale, in quota Italia dei Valori, e dopo aver vissuto un percorso in un movimento ho maturato la convinzione che il PD potesse essere un contenitore plurale, progressista, capace di aprirsi alla società civile. Dopo le dimissioni della Presidente Catiuscia Marini, ho sentito spesso parlare al nostro interno di ‘rigenerazione’ del partito umbro, di facce nuove da proporre alle elezioni regionali.
Ma come lei saprà, il commissario Walter Verini ha adottato, coerentemente con quanto dal lui sostenuto sin dall’inizio, una linea di continuità con la storia di buona amministrazione di questa regione. Pertanto il commissario ha scelto di ricandidare tutti i consiglieri regionali uscenti del PD, inclusi coloro i quali sono stati membri dell’ultima Giunta Regionale tanto criticata dai vertici di questo partito.

Tutti, tranne me.

Dopo aver appreso dai giornali che il mio nome sarebbe rimasto sospeso per 24 ore per poi essere definitivamente escluso al momento della presentazione ufficiale delle liste. Questo accadeva il 25 settembre scorso.
Sono ancora in attesa di una spiegazione dal commissario. Cosa è successo in quelle ore difficili per il Commissario?
Eppure il mio nome era nella rosa dei nomi proposta dalla segreteria comunale del PD di Perugia, non ero soggetta ad una richiesta di deroga così come non è stato per un altro consigliere uscente. Ho presentato il mio bilancio di mandato come lo Statuto regionale impone, ho versato regolarmente il contributo mensile al PD umbro.

E sebbene la mia città di Perugia esprima ben cinque candidati PD di genere maschile è stata solo una donna (ex senatrice ed ex assessore comunale con delega all’urbanistica) ad essere prescelta. E mi chiedo da donna, sapendo che lei è un grande sostenitore della parità di genere: un cittadino del capoluogo, che ricordo essere ancora uno dei bacini di consenso più importanti del PD, perché dovrebbe avere la possibilità di votare una sola donna, unica preferenza al femminile?

Mi chiedo, e chiedo a lei che in questo momento è il mio segretario, come posso giustificare un simile trattamento ai miei elettori, amici, sostenitori, persone che non comprendono come mai sia stata letteralmente SCARTATA dal Commissario Verini?
La mia esperienza amministrativa precedente e quella attuale nel PD, seppur breve rispetto ad altri percorsi, è stata intensa e produttiva e mi ha reso capace di attrarre consensi anche fuori dal partito, di cui resto una convinta sostenitrice purché resti un PD aperto alla società civile e non autoreferenziale.

Come può una lista essere competitiva se si gioca ad escludere? Con quale criterio il commissario Verini ha scelto di non candidarmi quando la segreteria cittadina mi aveva incluso nella lista dei candidabili? Forse non ho maturato una necessaria anzianità di iscrizione al PD?

Non avendo avuto la possibilità di porre le domande al commissario stesso, e in mancanza di una commissione regionale di garanzia mai ricomposta dopo il commissariamento, a chi posso porre le mie legittime domande?
Il Partito Democratico è una comunità nella quale si rispetta la persona prima ancora che il politico, o anche in questo caso valgono criteri ad personam come quando si parla di essere garantisti o meno?

La decisione di inasprire le correnti nelle correnti per colpire alla fine chi – come la sottoscritta – nelle correnti non ha fatto neanche in tempo ad entrare, premiando invece opportunismi del momento non farà bene al PD e neanche alla mia amata Umbria.
Resto convinta che siano le persone a fare la politica e non la politica a piegare a suo piacimento le persone.
Sarebbe servito un partito capace di coinvolgere le forze belle della nostra regione che, spaventate dall’avanzata leghista, cercavano un porto sicuro ed invece hanno visto nel PD ancora logiche figlie di una vecchia politica.
Sembra quasi che il partito a guida Verini abbia giocato la “mossa dell’arrocco”, quando invece in questa partita a scacchi era opportuno avanzare.

Il momento storico per la nostra regione è veramente delicato, il risultato della competizione regionale metterà alla prova anche la tenuta del governo nazionale e condizionerà le prossime regioni al voto.
Sarò sempre una sognatrice di sinistra, e con la prospettiva di rendere l’Umbria una regione sempre più ospitale e vivibile, e con l’idea che anche la nostra piccola terra possa contribuire a rendere l’Italia, fra gli stati uniti d’Europa, uno dei paesi più rispettati, credibili e dinamici, continuo ad impegnarmi perché prevalga la coalizione del candidato Presidente Vincenzo Bianconi.

Restando in attesa di ricevere i chiarimenti richiesti, le porgo i miei cordiali saluti,

Carla Casciari