Regione: inizia il cammino del Bilancio a Palazzo Cesaroni. Primo vero banco di prova della maggioranza

PERUGIA – E’ iniziato il cammino in Consiglio regionale del Bilancio di previsione 2016 della Regione Umbria, l’atto più importante di una legislatura, quello in grado di imprimere o meno la svolta e di dimostrare la capacità di rispondere alle necessità e alle esigenze dei cittadini. L’iter istituzionale è partito e la macchina di Palazzo Cesaroni si è accesa. Il dossier (Legge di stabilità regionale, schema di bilancio di previsione 2016 e collegato, oltre al Bilancio di previsione dell’Assemblea legislativa) sono già all’attenzione delle commissioni.

L’organo competente alle manovre finanziarie è la Prima commissione, presieduta dal consigliere regionale Andrea Smacchi. Qui nei giorni scorsi è arrivata la presidente della Regione Catiuscia Marini e la numero uno di Palazzo Cesaroni, Donatella Porzi, ognuna per illustrare i propri conti. Ieri invece si è iniziato ad entrare nel merito degli emendamenti. Diversi quelli già presentati, tra ci quelli del leghista Mancini, che ha chiesto 50mila euro in più per il commercio equo e solidale, o il capogruppo dem Chiacchieroni, impegnato nell’ottenere 50mila euro in più per i lavoratori emigrati. Oggi la Prima commissione tornerà a riunirsi nel pomeriggio e, in quella sede, potranno esserne presentati altri. Dopo la discussione e l’esame, si arriverà al voto finale. Le altre due commissioni, dal canto loro, hanno già analizzato l’atto, rimettendo il parere al voto della Prima, com’è consuetudine.

Il Consiglio, salvo novità dell’ultimo minuto, sarà convocato per il 5 e il 6 aprile. Lo stato di salute in cui arriva la maggioranza non è dei migliori. Certo, la febbre è scesa rispetto ai giorni che sancirono la spaccatura e le dimissioni di Barberini, però il recupero non c’è stato e il paziente è ancora debilitato. Da febbraio, al di là degli appelli plateali della presidente Marini in Direzione e poi in Consiglio, passi concreti non se ne sono visti e la navigazione continua, più o meno a vista. Un equilibrio non molto stabile per affrontare l’atto più importante della legislatura, il primo dopo le Regionali dello scorso anno.

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