Regione, la presidente Marini: “Non sono un’asfaltatrice”. “L’Umbria non ha bisogno del neo soprintendente per essere tutelata”

PERUGIA – “Non sono un’asfaltatrice, un’amica del cemento”. La presidente della Regione, Catiuscia Marini, sceglie parole nette e chiare nel rispondere, dalle colonne di Repubblica, all’accusa di essere la regista di un attentato al “contado” di Perugia, come denunciato da otto comitati. Tra le accuse alla Marini anche il dossier contro il nuovo sovrintendente, Gizzi, che ha bloccato diversi cantieri in Regione, per milioni di euro.

“La mia storia dice chi sono – scandisce la Marini – e l’Umbria non ha bisogno del sovrintendente Gizzi, arrivato tra mille polemiche lo scorso maggio, per essere salvaguardata. In Umbria – continua la presidente – non sono previste nuove strade né nuove urbanizzazioni, solo ripristino e manutenzione di cose esistenti. Comunque fa impressione veder criticare l’Umbria e in precedenza la Toscana sul piano paesaggistico e ambientale quando il resto dell’Italia è devastato”. Alla replica del giornalista sull’esistenza di progetti per edifici a cinque piani, strade a scorrimento veloce e nuovi paesi da 115mila metri cubi la Marini chiarisce, ricordando la sua esperienza da sindaco di Todi per 10 anni: “Niente di tutto questo, almeno sotto la mia amministrazione. L’Umbria è vincolata al 65 per cento, le seconde case sono bloccate dal ’97 e stiamo varando una legge regionale per evitare il consumo di suolo”.

Sulla situazione del contado di Porta Eburnea, dove è arrivato un vincolo contro il quale la giunta Marini ha presentato un ricorso al Tar, la presidente spiega: “Su quelle terre c’è una posizione di pochi proprietari che, per motivi privatistici, stanno danneggiando gli agricoltori. Questi ulteriori vincoli sono assurdi e il funzionario della soprintendenza in carica vuole fermare l’intero processo di pianificazione. Chiediamo comunque, uscendo dalla vicenda perugina, di fare manutenzione delle opere post terremotate. Il nuovo soprintendente ha fatto infuriare 54 comuni su 90 della Regione”. Quindi la Marini, sollecitata, ricorda il dossier per far rimuovere Gizzi: “Non è un dossier da servizi segreti, è firmato dai sindaco che non possono avviare alcun lavoro perché su tutto c’è un vincolo. Il neosoprintendente sta bloccando opere per cento milioni, rischiamo di perdere fondi europei. Non consente di costruire lo svincolo di Scopoli sulla Foligno – Civitanova: abbiamo un’autostrada a quattro corsie iniziata nel duemila ma non ne possiamo uscire. L’Umbria ha un abusivismo del sei per mille, quasi inesistente, e una tradizione di tutela del territorio. Non accettiamo lezioni dall’ultimo arrivato. Andate a vedere cosa ha combinato a Napoli e ad Ancona, il funzionario”.

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