Regione, l’Istituto zooprofilattico punta sulle tecnologie

PERUGIA – Parere favorevole all’attività dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche per il 2014. Ad esprimerlo all’unanimità la Prima commissione, presieduto dal consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), che ha ascoltato la presentazione del direttore Silvano Severini e del presidente Paolo Lilli. L’istituto nasce 79 anni fa da una gemmazione della facoltà di veterinaria, con l’obiettivo di dare un servizio alle produzioni zootecniche. Si tratta di un ente di diritto pubblico che le due Regioni usano come strumento scientifico. “La nostra mission – ha detto Severini – è tutelare la salute dell’uomo, la sicurezza alimentare e il benessere animale”.

L’istituto zooprofilattico chiude il 2014 con un avanzo di amministrazione di quasi due milioni di euro su un totale di 22 milioni. Undici milioni di euro sono stati investiti nel 2014 e gran parte sono andati nelle alte tecnologie. L’istituto fornisce attività di analisi, consulenza agli allevatori, formazione interna ed esterna e collabora con organismi nazionali. Come dipendenti, vi lavorano 226 persone di ruolo, 50 borsisti e 40 tirocinanti. Come volume di attività, nel 2014 sono state svolte 775.955 prove, di cui 300mila sulla sicurezza alimentare. L’istituto zooprofilattico è particolarmente attivo anche sul territorio, con 232 convenzioni aperte. Tutti i consiglieri hanno espresso apprezzamento per l’attività dell’istituto, ricordando il proficuo legame con la città e con il territorio

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