Renzi e Martina tra gli studenti a Perugia: “Fatevi largo”

PERUGIA – 110 Cafè tutto esaurito per Matteo Renzi e Maurizio Martina. Tutto esaurito e pieno di giovani che hanno voluto ascoltare il candidato alla segreteria del Pd, accompagnato da quello che sarà il suo vice, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina. Non mancavano certo i pesi massimi del partito, con il sottosegretario Gianpiero Bocci, la presidente della Regione Catiuscia Marini, i parlamentari Giulietti, Sereni e Ginetti oltre al segretario dem Giacomo Leonelli e al vicepresidente della giunta regionale Fabio Paparelli.

Le domande dei giovani hanno avuto subito la meglio, con l’Europa e il futuro del partito al centro del dibattito. C’è stata Elena Tortoioli, di Coldiretti Giovani, che ha chiesto lumi sull’etichettatura dei prodotti, Andrea De Giglio ha parlato della sua esperienza nella laurea in Medicina. Elena Diosono ha chiesto di far diventare meno elitario l’Erasmus. Andrea Tittarelli ha chiesto di esportare l’imprenditoria sociale, Gessica Laloni ha invece spronato sulla forma partito.

“Il congresso è democrazia. Il Pd non è l’Eden – ha detto Renzi – ma la democrazia è bella. Siamo un partito che si confronta con la gente. Noi stiamo lavorando per evitare che un congresso diventi una roba da addetti ai lavori perché la politica si fa per cambiare le cose e trovare le soluzioni”. La politica è una cosa seria – ha detto Renzi – non siamo quelli che fanno un congresso e poi annullano il risultato”, chiaro riferimento alle comunarie di Genova del M5S.

Ha poi parlato di Europa: “E’ il luogo più importante della politica, ma non serve un’Europa a due velocità, basterebbe che iniziasse a muoversi. Serve fare l’interesse del paese, essendo continuamente europeisti”.

Su terremoto ed Europa: “Quello che serve per rimettere a posto l’Italia, deve essere fuori dal vincolo di bilancio, altrimenti sono inutili le delegazioni che vanno a vedere le macerie”. Per Renzi fondamentale scommettere sulla prevenzione. Da qui il progetto “Casa Italia”. Richiamo finale ai giovani: “Se un nemmeno 40enne di Rignano sull’Arno è riuscito a essere presidente del consiglio in questo Pese tutto è possibile. E quello che abbiamo avuto non ce lo hanno regalato, ce lo siamo preso, quindi fatevi largo a spallate e spintoni e cacciate anche noi se necessario”.

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