Rifiuti, la Lega Nord attacca: “Quadro drammatico”

PERUGIA – Troppe le 120 discariche comunali inattive, non bonificate e non monitorate, presenti in Umbria. Ad esprimere preoccupazione sono i consiglieri regionali della Lega Nord dopo l’audizione del direttore generale di Arpa e delle rappresentanze sindacali nella Commissione d’inchiesta sui rifiuti.

“Le dichiarazioni in Commissione Regionale rifiuti del prof. Ganapini, Direttore Generale dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente (Arpa) – dicono i consiglieri Fiorini e Mancini – descrivono un quadro drammatico sul piano del rischio ambientale connesso al ciclo dei rifiuti. I monitoraggi relativi alle principali discariche umbre in attività, destano notevoli preoccupazioni, così come lo stato di obsolescenza degli impianti di recupero e stabilizzazione evidenziato nel corso dell’audizione. Ancor più preoccupanti risultano le dichiarazioni relative alla presenza sul territorio regionale di 120 discariche comunali inattive e non monitorate, ereditate dagli anni ’70, per le quali, secondo il prof. Ganapini, non c’è alcuna certezza della tipologia dei rifiuti conferiti durante la fase di operatività”.

Nel corso dell’audizione il Direttore dell’Arpa ha ricordato la visita della Commissione Parlamentare sugli Ecoreati sottolineando come, in tale occasione, siano stati effettuati anche alcuni sopralluoghi tra i quali quello al Sito di Papigno. A questo proposito il Prof. Ganapini ha definito inquietante che non si sia posto ancora mano, anche a livello nazionale, alla bonifica di tale sito. “Relativamente a Terni il Prof. Ganapini ha anche richiamato l’attenzione dei Commissari sulla situazione della qualità dell’aria, potenzialmente peggiore di Brescia e di Taranto, anticipando la volontà di Arpa di reperire le risorse necessarie per avviare un progetto sperimentale di monitoraggio che coinvolga la popolazione per valutare l’entità dell’esposizione al danno. I sindacati hanno sottolineato come l’attuale Piano dei Rifiuti, anche se innovativo e lungimirante al momento dell’approvazione, risulti oggi in gran parte inattuato e ormai obsoleto e superato”.

Il Carroccio sottolinea anche la gravità di quanto affermato dalla Cgil, che ha sottolineato “la totale assenza di una strategia complessiva da parte della politica, più interessata, negli anni passati, alle assunzioni che alle linee strategiche perseguite, lasciate, di fatto, ai gestori del servizio. Secondo i sindacati, anche alla luce del perdurare dell’interdittive antimafia e dei rischi occupazionali connessi alla situazione gestionale, non è più accettabile la gestione “clientelare” alla quale abbiamo assistito fino ad oggi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.