Rifiuti, la produzione regionale cala ma nessun ambito territoriale rispetta l’impegno

PERUGIA – La produzione regionale dei rifiuti relativa al 2016 è di 471mila 462 tonnellate, in lievissimo aumento (0,14 per cento) rispetto al 2015. Nessuno dei quattro Ati-Ambiti territoriali integrati (ricompresi nell’Auri-Autorità umbra per rifiuti ed idrico con legge ’11/2013′ ), ha raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata previsto (65 per cento entro l’anno 2015) , nonostante si sia registrato un significativo aumento della media regionale che dal 50,6 del 2015 è passata al 57,7 per cento. Si tratta tuttavia dell’aumento su base annuale (7,1 per cento) più alto mai registrato in Umbria. Tutto questo emerge dalla relazione predisposta dalla Giunta regionale, prevista con clausola valutativa nella
legge ’11/2009′ (Norme per la gestione integrata dei rifiuti e le bonifica delle aree inquinate) ed illustrata oggi in Seconda Commissione da Susanna Rossi del ‘Servizio studi, valutazione delle politiche ed organizzazione’ di Palazzo Cesaroni.

Il presidente, Eros Brega ha proposto (unanime condivisione) di tenere aperto l’argomento e di programmare in una delle prime riunioni di novembre audizioni separate con il presidente dell’Auri e con l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini. Entrando nello specifico della relazione, emerge che nell’Ati 4 la produzione dei rifiuti è calata di oltre il 4 per cento rispetto al 2015; un incremento invece di circa il 3 per cento (2,86) si è registrato nell’Ati 3, mentre il
dato della produzione di rifiuti è rimasto stabile negli Ati 1 e 3.

Per quanto attiene alla RACCOLTA DIFFERENZIATA, gli obiettivi, rinviati nel corso del tempo, prevedevano (con Dgr “34/2016”) il 60 per cento entro il secondo semestre del 2016, il 65 per il 2017 ed almeno il 73 entro il 2018. Con Dgr “446/2016” si prendeva comunque atto che nessuno dei quattro
ambiti è stato raggiunto l’obiettivo di raccolta differenziata fissato dall’articolo 20 della legge “11/2009”: almeno il 65 per cento entro l’anno 2015.

Nel 2016, L’Ati 1, pur registrando un incremento del 2,6 per cento rispetto al 2015, si attesta su una media annua del 53,1 per cento. Fa eccezione il Comune di Umbertide che ha superato il 70 per cento. La media annuale dell’ATI 2 si è attestata ad oltre il 63 per cento. Tra i Comuni con oltre 10 mila abitanti, Bastia Umbra, Marsciano e Todi si attestato intorno al 70 per cento. Da registrare che l’Ati 2 annovera il Comune con la più alta percentuale di raccolta differenziata: Bettona con l’87,2 per cento. La media
annuale dell’ATI 3 corrisponde al 49,6 per cento e ,seppure aumentata rispetto all’anno precedente del 4,7 per cento, registra un distacco negativo di 8 punti percentuali rispetto alla media regionale. Foligno (+6 per cento) ha raggiunto il 61,1, mentre Spoleto (+4 per cento) non è andato comunque
oltre il 44,3 per cento. Tra i comuni sotto i 10mila abitanti, hanno superato l’obiettivo prefissato: Campello sul Clitunno, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo e Trevi. Nell’ATI 4 dal 40,7 per cento del 2015 si è arrivati al 57,4 per cento del 2016. Trenta Comuni (su trentadue) di questo Ambito hanno
superato, nel secondo semestre dell’anno in questione, il 65 per cento (già in linea con l’anno in corso). 12 di essi sono già in linea con l’obiettivo del 72,3 per cento stabilito per il 2018 e anni successivi. Narni e Orvieto hanno superato la media annuale del 65 per cento, Amelia il 73.

In merito alla TARIFFAZIONE è stato ricordato che con delibera della Giunta regionale (“451/2015”) è stato adottato il ‘Programma di Prevenzione e Riduzione della produzione dei rifiuti’ attraverso il quale veniva individuata, tra l’altro, l’implementazione dei meccanismi di tariffazione puntuale, un sistema che rappresenta la strategia più efficace per ottenere risultati e creare le migliori sinergie tra prevenzione e riciclaggio. Nel giugno 2016 la Giunta regionale ha destinato 400mila euro alla promozione del passaggio al sistema di tariffazione puntuale nei Comuni che, nel 2015, avevano superato il 65 per cento di ‘differenziata’. Per l’anno 2017 sono destinati ulteriori 600mila euro per i 44 Comuni che 2016 hanno raggiunto il
65 per cento.

SITUAZIONE IMPIANTISTICA REGIONALE: il sistema di trattamento dei rifiuti urbani è articolato in 6 poli impiantistici comprendenti uno o più impianti di trattamento per rifiuti indifferenziati; vagliatura o selezione meccanica della frazione secca e di quella organica; trattamento di biostabilizzazione
della frazione organica; trattamento di compostaggio della frazione organica umida proveniente da raccolta differenziata. A Nera Montoro è inoltre presente un impianto per il trattamento dei soli rifiuti organici. I POLI IMPIANTISTICI REGIONALI sono quelli di Belladanza, Ponte Rio, Pietramelina,
Casone, Le Crete, Maratta. Il SISTEMA DI SMALTIMENTO prevede 5 discariche: Belladanza, Borgogiglione, le Crete, Sant’Orsola, Colognola.

Nel 2016 sono stati CONFERITI IN DISCARICA, complessivamente, 285mila 395 tonnellate (oltre 258mila tonnellate di rifiuti urbani), in calo del 37 per cento rispetto al 2010. Nell’analisi finale dei dati forniti dalla Giunta regionale ed illustrati nel documento, viene sottolineato che “l’effetto
virtuoso del calo della produzione di rifiuti e dell’aumento della raccolta differenziata è vanificato, per oltre un terzo, dalla scarsa efficienza dei processi di trattamento, in particolar modo dei rifiuti organici, che determina la necessità di avviare comunque a smaltimento una consistente quota di scarti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.