Alberghiero a Gubbio, nulla di fatto, Smacchi: “Schiaffo al territorio”. Cassati gli accorpamenti a Terni, polemiche sull’assessore Riccardi

Nulla da fare per l’Alberghiero a Gubbio, cassati gli accorpamenti scolastici a Terni, approvata all’unanimità una proposta di risoluzione per i problemi degli alunni della scuola “Montessori”, presentata dai componenti della Terza Commissione. Sono queste le indicazioni uscite dall’aula di Palazzo Cesaroni. L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza, con 17 voti favorevoli, 3 contrari (Goracci-Misto CU, Smacchi-PD e Valentino-FI) e 10 astenuti (Brutti-Idv, Monacelli-Idv, Nevi-FI, Lignani-FDI, Cirignoni-Misto, De Sio-FDI, Mantovani-Misto/Ncd, Rosi-FI, Modena-FI, Monni-Misto/Ncd), il Piano regionale dell’offerta
formativa e della programmazione della rete scolastica per l’anno 2015-2016.
Gli accorpamenti previsti sulle scuole ternane non ci saranno, come già deciso in Commissione consiliare, grazie all’emendamento presentato dai consiglieri Stufara (Prc), Galanello (Pd) e Nevi (FI), mentre una proposta di risoluzione per i problemi degli alunni della scuola “Montessori”, presentata dai componenti della Terza Commissione, è stata approvata all’unanimità dall’Aula di Palazzo Cesaroni.
Per quanto concerne l’offerta formativa, Gubbio non avrà l’indirizzo alberghiero richiesto dall’Istituto “Gattapone”, su cui c’era il parere favorevole della Terza Commissione, ribaltato da un emendamento della Giunta presentato in Aula dall’assessore regionale Carla Casciari e approvato a maggioranza (contrari Goracci, Smacchi, Brutti, Nevi, Valentino, Rosi e Modena, astenuto De Sio).

“E’ uno schiaffo ad un intero territorio, riconosciuto area svantaggiata ma verso il quale il consiglio regionale non dimostra alcuna volontà politica di risolvere le problematiche”. Sono le parole del consigliere regionale Andrea Smacchi, commentando la bocciatura dell’istituzione dell’indirizzo alberghiero.
“Un atto grave – continua Smacchi – in controtendenza con gli impegni presi con la comunità”. Il consigliere Smacchi ha ribadito in aula l’importanza dell’iniziativa, “richiesta non dai dirigenti ma dalla popolazione. Una città e una zona che stanno soffrendo più di altre nella regione. Il Comune di Gubbio poi – ha continuato – si è impegnato anche a risolvere le problematiche relative agli oneri finanziari. Il tutto per una iniziativa che potrebbe essere attrattiva anche per le Marche”.
La battaglia per il potenziamento delle radici turistiche della città però continuerà. “Non ci arrendiamo – spiega infatti Smacchi – e da domani inizierà il pressing per portare a Gubbio qualcosa di importante. Corsi e iniziative legate all’Accademia delle Arti e dei Mestieri, che possa sì potenziare il turismo, ma anche la realtà artigianale di cui il territorio è ricco”.
A Terni divampa la polemica. La Regione di fatto ha bocciato il piano dell’assessore comunale Riccardi, già molto contestato da genitori e insegnanti. Sulla questione intervengono i consiglieri comunali del Pd, Sandro Piccinini e Valdimiro Orsini. “Non bastavano – dichiarano Piccini e Orsini – le tantissime polemiche sollevate dal mondo della scuola di Terni, ora per il piano scolastico proposto dall’assessore Carla Riccardi e approvato dall’intera giunta è arrivata la bocciatura del consiglio regionale che quel piano lo ha respinto. A questo punto ci sono tutte le condizioni perché l’assessore comunale prenda atto che i suoi primi sette mesi di lavoro sono stati totalmente inutili e ne tragga le dovute conseguenze. Appare quanto mai opportuno, inoltre,  lavorare fin da subito per trovare una soluzione definitiva alla scuola Montessori, al momento non sappiamo se la giunta comunale stia lavorando a una ubicazione confacente alle peculiarità di questo metodo didattico. La proposta che intendiamo rinnovare – aggiungono i due consiglieri – è quella di destinare la Casa delle musiche di Borgo Bovio a sede della scuola Montessori. Per le esigenze delle tante associazioni musicali potrebbero essere messe a disposizione le strutture comunali di Collescipoli, lasciate libere dal disimpegno dei corsi universitari”.

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