Sicurezza, in Umbria reati in calo dal 2013. Dati sopra la media nazionale per usura e truffe online

PERUGIA – Il picco di reati in Umbria si è verificato nel 2013 con 38mila 506 reati, poi calo costante fino al 2016, con 31mila 970. I dati sulla sicurezza sono stati forniti a Palazzo Cesaroni dal vicepresidente della Regione Fabio Paparelli e dal Garante dei detenuti Stefano Anastasia alla Prima Commissione dell’Assemblea legislativa.

“I dati – ha spiegato Anastasia – fino al 2015 sono quelli dell’Istat, mentre dal 2016 disponiamo di quelli del Sistema informativo d’indagine condiviso dalle forze di polizia. Il 46 per cento delle denunce riguarda i furti, ma la tendenza è verso una diminuzione. La cifra che in Umbria rimane più alta rispetto alla media italiana è quella relativa alle denunce per estorsione e usura e quella che si riferisce alle truffe informatiche. Il numero delle persone straniere che commettono reati è inferiore a quello degli italiani che li commettono, anche se in Umbria la percentuale di stranieri è più alta rispetto alla media nazionale”.

“I dati sono stati aggiornati al 2016, come la Commissione aveva richiesto – ha spiegato il vicepresidente della Giunta, Fabio Paparelli – e siamo in grado di illustrare la programmazione regionale e i finanziamenti: per quanto riguarda la prima, abbiamo un accordo con il Ministero degli interni per avere i dati delle Prefetture e per svolgere azioni congiunte sulla formazione del personale. I due patti per Perugia sicura e Terni sicura sono finanziati, relativamente al 2015, con 83mila euro per Perugia e 56mila euro
per Terni, cui vanno ad aggiungersi  15mila euro previsti dalla Regione per le vittime di omicidio, in Umbria l’omicidio Raggi. Con l’assestamento 2017 sono disponibili ulteriori 100mila euro per la sicurezza urbana, quindi per i patti e gli impegni con Anci e Ministero riguardanti il monitoraggio delle armi in dotazione e sulle funzioni della polizia municipale, i dati relativi ai sistemi di videosorveglianza. La Regione Umbria insieme all’Emilia Romagna fa parte del comitato esecutivo e relativo Forum sulla sicurezza urbana con tutti i Comuni ed è anche nel Forum europeo che comprende 33 membri con 6 Forum nazionali sulla sicurezza urbana, un passo avanti verso l’inclusione
del tema della sicurezza urbana nella programmazione comunitaria. Attualmente non è compreso, ma i recenti fatti stanno dando un’accelerazione a tale inclusione. Sarebbe opportuno che anche la Commissione partecipasse ai lavori internazionali previsti prossimamente a Barcellona”.

Il presidente Andrea Smacchi ha detto che “la Commissione seguirà il tema della sicurezza urbana in maniera approfondita, vogliamo tornarci sopra per avere la massima chiarezza sull’argomento e sui dati disponibili. Finalmente abbiamo un ruolo come Regione”.  Critico, invece, il capogruppo della Lega Nord, Emanuele Fiorini: “Terni
non è una città sicura, ci sono stati morti e stupri. I patti non hanno portato a nulla. Se la sicurezza non può essere garantita dalla polizia municipale, si chieda l’intervento dell’esercito”.  A Fiorini ha replicato Paparelli: “Non posso fare né il ministro né il
questore. A noi spetta la formazione della polizia municipale. Ci interessano i problemi dell’usura e delle truffe informatiche, che sono in crescita”.

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