Il sindacato che cambia: Triplice contestata mentre “crescono” le Rsu

Qualcosa si è rotto. Le contestazioni della piazza ai rappresentanti della Triplice la dicono lunga sulla frattura che si sta aprendo tra operai e sindacati. Era già accaduto che i leader sindacali fossero contestati, ma i fischi e le urla che si sono levati venerdì da Terni non erano il frutto dei soliti antagonisti. Sono stati la conseguenza della rabbia e della delusione dei lavoratori che sono stanchi di sentire parole e proclami dai big nazionali e cercano risposte. Risposte concrete. E’ forse per questo bisogno di concretezza, che sembra ancora lontano dagli enunciati dei sindacati, che il discorso del rappresentante delle Rsu dell’Ast conquista la piazza. Un operaio che prende la parola e bacchetta tutti ma parla anche dei problemi reali, della “puzza della fabbrica”.

I lavoratori, disamorati della politica e del sindacato, ascoltano e applaudono. Ormai il solco tra la Triplice e la base del sindacato è evidente. Diverse sono le strategie, diversa la rappresentanza. Sta di fatto che la base del sindacato è in forte trasformazione ed espansione. Si parla di più di 30 sigle Rsu mentre la Triplice, soprattutto nel confronto di piazza, arranca. La fiducia crescente per la base del sindacato dimostra che qualcosa sta cambiando: il sostegno non si conquista più sulla scorta di un’ideologia ma sulla capacità di stare concretamente vicino ai lavoratori e di dare risposte reali ai loro bisogni.

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