Società partecipate, la Corte dei Conti bacchetta Regione, Comuni, Università e Camere di Commercio

PERUGIA – La giungla delle società partecipate pubbliche in Umbria si conferma tale e l’impegno delle Istituzioni non sempre porta a risultati. Lo dice la Corte dei Conti che bacchetta Regione, Comuni e Università con il report che fotografa la situazione. In questo panorama esistono 609 realtà, 165 verranno dismesse. Il problema rilevato dalla magistratura contabile è questo: “L’esame dei piani di razionalizzazione delle partecipazioni societarie ha evidenziato comportamenti e scelte gestionali non sempre motivati in conformità alle indicazione delle norme di riferimento”.

Secondo la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti si è in presenza di una “incompletezza dei piani”, un fatto che si ricollega verosimilmente alla “mancata o carente definizione di un sistema di controllo e di vigilanza sulle entità partecipate, nonché alla convinzione erronea che la limitata consistenza delle partecipazioni possedute sia un ostacolo alla adozione di iniziative di contenimento delle spese e, alla completezza delle previsioni del piano”. Servono quindi, per i magistrati, un compiuto sistema di controllo degli organismi partecipati in grado di fornire informazioni sul raggiungimento degli obiettivi raggiunti.

Otto le osservazioni fatte alla Regione. Si parte con l’omessa verifica della congruità di eventuali finanziamenti alle società partecipate e del raggiungimento dei risultati cui gli stessi erano stati erogati. Non sono, secondo la magistratura contabile, evidenziati i rapporti di debito – credito con le partecipate. Non sempre poi la scelta di mantenere la partecipazione è accompagnata dalla considerazione di indispensabilità della stessa. Alla Provincia di Perugia arrivano dieci osservazioni, a quella di Terni nove. Sette per il Comune di Perugia, sei quelle per il Comune di Terni. Sei osservazioni al Comune di Foligno , sette al Comune di Spoleto, dove non c’è un piano per la riduzione dei costi di funzionamento. Bacchettate anche per l’Università degli Studi con dieci osservazioni. Tre situazioni sott’occhio per la Camera di Commercio di Perugia e tre per quella di Terni.

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