Spoleto, caso Frontalini, il Pd all’attacco, chiesti chiarimenti su concorso e titoli

SPOLETO – I chiarimenti forniti dal sindaco Cardarelli sulla nomina dell’ex dirigente alla cultura, Sandro Frontalini ad esperto di progettazione europea, non sono bastati a placare la polemica. Le spiegazioni non hanno “convinto” il gruppo consiliare del Pd che esce all’attacco. “Le spiegazioni sono un malriuscito tentativo di mascherare la realtà delle cose – dice il Pd – riteniamo intollerabile perché questo modo di operare avvenga in nome della trasparenza e della legalità, quanto invece si è in presenza del modo più vecchio e retrivio di far politica. Nessun preconcetto nei confronti dello stimabile Frontalini, ma non si comprende perché si sia utilizzato un bando per una scelta che è solo ed esclusivamente politica. Perché -incalza il Pd – sostenere che ci sia la necessità di selezionare una figura mancante all’interno del Comune, esperta nella progettazione comunitaria e nella capacità di attrarre risorse dall’ Unione Europea, per poi ritrovarsi a scegliere un soggetto già presente e impegnato in altro ruolo all’interno della stessa macchina comunale? Perché non ricorrere, allora, ad una nomina fiduciaria, così come prevede l’art. 110 del D.lgs. 267/2000, evitando così di illudere 19 giovani professionisti e laureati, i quali hanno fatto sacrifici per ottenere un titolo di studio e, sicuramente, sono in possesso di comprovate esperienze scientifiche e professionali?”

Il Pd prende le distanze da queste scelte e dalle motivazioni adottate dal sindaco. E pensare che, quest’ultimo, quando era all’opposizione ha sempre stigmatizzato le metodiche della vecchia politica, che ascriveva alle precedenti Amministrazioni il principio che sotto le giunte di centrosinistra si otteneva qualcosa non per diritto ma per la solita politica dei favori e della tessera di partito”.

Il Pd ha presentato un’interpellanza in merito “affinché vengano difesi i principi che debbono sovrintendere a qualunque selezione pubblica: quelli del merito e della trasparenza”.

“Chiediamo quindi a Cardarelli – conclude il partito democratico – chiarimenti circa la prova orale scelta per selezionare il candidato più idoneo e l’accesso agli atti per verificare la corrispondenza e la coerenza con i titoli e i curricula”.

Nella sua spiegazione il sindaco aveva detto che : “Dopo una preliminare valutazione effettuata sui curriculum dei 19 candidati che hanno presentato la domanda, 13 hanno sostenuto un primo colloquio con il segretario generale Mario Ruggieri e con l’ingegnere Augusto Ruggia, membro dell’organismo indipendente di valutazione del Comune, che poi hanno stilato una rosa di 4 nominativi sulla base delle singole competenze ed esperienze, con ciascuno di loro ho avuto un confronto, necessario per avere l’esatta misura delle possibilità di attrarre finanziamenti attraverso programmi europei. Le indicazioni più puntuali e strategiche le ho ricevute dal dottor Frontalini, che ha dimostrato di avere una profonda conoscenza in merito e di dare maggiori garanzie nel lavoro di progettazione all’interno della pubblica amministrazione. Governare una città come Spoleto, cercare di invertire la rotta di questi ultimi anni, significa innanzitutto saper scegliere le persone, affidare loro degli incarichi sulla base dei propri meriti e delle proprie competenze, senza minimamente utilizzare quale criterio di scelta, né in positivo, né in negativo, quello dell’appartenenza a questo o a quel partito”.

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