Terni, Ambiente: in Consiglio passa il documento della maggioranza, le polemiche restano

TERNI – E’ terminata intorno alle 22 di ieri sera la seduta del consiglio comunale interamente dedicata alle tematiche ambientali. Dopo la replica della Giunta che, con l’assessore Giacchetti e il sindaco Di Girolamo ha precisato le posizioni dell’amministrazione, il consiglio ha votato i sei atti d’indirizzo posti in discussione.
Ne è stato approvato soltanto uno, quello presentato ieri sera dal presidente del gruppo del Pd Andrea Cavicchioli e sottoscritto dagli altri presidenti dei gruppi della maggioranza. L’atto ha avuto 18 voti a favore e 7 contrari.
In precedenza i consiglieri del gruppo 5 Stelle avevano presentato un emendamento a quest’atto, ponendo la sua approvazione come condizione di un loro voto positivo nei confronti dell’atto della maggioranza; tuttavia l’emendamento è stato respinto dall’assemblea con 6 voti a favore, 17 contrari e 2 astensioni.

Nell’atto approvato il consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta ad una serie di azioni: la predisposizione di un piano urbano della mobilità sostenibile; protocolli cogenti con le imprese che operano sul territorio con i quali si stabiliscano percorsi virtuosi verificabili per il miglioramento dell’impatto ambientale; l’individuazione di forme di incentivazione concreta per la sostituzione di impianti di riscaldamento domestico inquinanti e obsoleti.

Per gli impianti di termovalorizzazione – si legge nell’atto – fermo restando la definitiva chiusura di quello di competenza di ASM, prendendo atto che la città di Terni per una serie di fattori non è nelle condizioni di subire ulteriori elementi che appesantiscano il bilancio relativo alla qualità dell’aria, nel rispetto delle prerogative dei soggetti preposti, si impegna la giunta ad esprimere una posizione negativa sull’ipotesi di conversione e/o modifica-ampliamento del ciclo di termovalorizzazione degli impianti esistenti e per nuove centrali di termovalorizzazione, con la necessità di esprimere il conseguente parere nelle sedi opportune, tenendo presente il principio di precauzione anche per ogni futura determinazione in proposito.

Inoltre, con l’atto d’indirizzo della maggioranza, s’impegnano il sindaco e la giunta a istituire un tavolo permanente di coordinamento con Prefettura, Regione, Provincia, Arpa ASL che possa confrontarsi anche con le associazioni che si occupano delle politiche ambientali; a predisporre uno studio che accerti l’eventuale collegamento tra stati di morbosità e situazione ambientale, attivando le opportune collaborazioni; a migliorare il monitoraggio costante della qualità dell’aria e ad attuare un piano di monitoraggio della contaminazione dell’area della conca ternana con analisi dei sedimenti in linea con i nuovi canoni dettati dal regolamento CE 589/14 con idonee forme di comunicazione, tenendo conto delle competenze degli enti preposti; a predisporre un piano di monitoraggio della filiera agro-alimentare; a porre in essere ogni attività prevista dalla normativa applicabile per il controllo dei manufatti in cemento-amianto; ad adottare iniziative coordinate con il mondo della scuola per far crescere la sensibilità ambientale e per ricordare le vittime dei disastri ambientali coinvolgendo le associazioni ambientaliste; a convocare la conferenza cittadina sull’ambiente con il coinvolgimento di tutti i soggetti preposti ed interessati.

Nella proposta di emendamento bocciata, il Movimento 5 Stelle chiedeva l’inserimento in quest’atto, a proposito del trattamento dei rifiuti, di un impegno esplicito “ad attivarsi per l’apertura di una procedura di revisione delle autorizzazioni vigenti dei due impianti d’incenerimento e ad esprimere parere negativo anche in occasione della scadenza delle autorizzazioni oggi vigenti anche per gli impianti a biomasse”.

Il consiglio comunale ha poi respinto con 7 voti a favore, 17 contrari e un astenuto la proposta d’atto d’indirizzo del Movimento 5 Stelle sul censimento dettagliato dei siti in cui vi sia la presenza di manufatti in cemento-amianto. Ha anche respinto, con 6 voti a favore, 16 contrari e 3 astensioni la proposta d’atto d’indirizzo del M5S sull’istituzione di una giornata della memoria delle vittime dei disastri ambientali e dei biocidi.
Il consiglio ha inoltre respinto con 24 voti contrari e un solo voto a favore, la proposta d’atto d’indirizzo sulle tematiche ambientali presentata da Francesco Ferranti (FI).

Infine ha respinto (6 voti a favore e 17 contrari) anche i due atti d’indirizzo presentati ieri sera dal M5S e iscritti immediatamente all’ordine del giorno. Con il primo – a seguito delle risultanze dell’audizione in commissione dello scorso 20 novembre – si chiedeva che il consiglio impegnasse il sindaco e la giunta a chiedere alla Regione dell’Umbria la rimozione del direttore della Usl2 Fratini e di dare mandato all’Avvocatura del Comune di Terni di redigere un esposto dettagliato della vicenda. Con il secondo atto d’indirizzo il M5S chiedeva che il consiglio comunale impegnasse il sindaco e la giunta “a ribadire in sede di conferenza dei servizi le posizioni espresse dall’assessore Giacchetti sugli impianti d’incenerimento”.

Le reazioni

“L’approvazione da parte del Consiglio comunale di Terni dell’atto di indirizzo che ho proposto insieme agli altri presidenti di gruppo della maggioranza  introduce un punto di riferimento positivo in un settore determinante per l’attività dell’Ente e detta linee guida organiche per l’Amministrazione sulle tematiche ambientali”. E’ quanto dichiara il capogruppo del Pd, Andrea Cavicchioli.

“L’atto, infatti – prosegue Cavicchioli – affronta le criticità con l’indicazione di azioni specifiche quali la predisposizione del piano della mobilità sostenibile, interventi mirati per il sistema industriale e per il riscaldamento domestico e la combustione, la posizione negativa per la conversione, modifica e/o ampliamento del ciclo della termovalorizzazione per gli impianti esistenti e per nuove centrali, tenendo conto della necessità di migliorare il bilancio della qualità dell’aria della città e del principio di precauzione, il coordinamento fra tutti i soggetti preposti per ottimizzare i risultati con ulteriori approfondimenti scientifici per l’eventuale collegamento fra la situazione ambientale e stati di morbosità e con il monitoraggio costante della qualità dell’aria per tutti i fattori, un piano specifico per la verifica della contaminazione dell’area ternana e per la filiera agro- alimentare, iniziative per i manufatti in cemento-amianto e per far crescere la sensibilità ambientale”.

“Per favorire una corretta e proficua partecipazione di tutti i soggetti interessati alle dinamiche alle politiche per la tutela ambientale – scrive ancora Cavicchioli – l’atto contiene l’indicazione per la convocazione di una conferenza cittadina sull’ambiente organizzata per favorire il coinvolgimento concreto ed acquisire apporti utili e significativi con metodo condiviso”.

Per Paolo Crescimbeni del Gruppo Misto “Esaurito il dibattito consiliare sull’ambiente, incandescente e privo di ogni fair play ora, a freddo, occorre fare alcune considerazioni”.
“L’Amministrazione comunale ha fatto ieri una delle più brutte figure della sua storia; dopo aver indetto un consiglio comunale aperto al contributo di associazioni, enti, imprenditori, sindacati e cittadini, tre giorni prima ci ripensa e ritorna ad un consiglio ordinario per soli consiglieri”.

Ci sono stati dunque, secondo Crescimbeni: “Un deficit di democrazia, di trasparenza, con la prevalenza delle logiche di appartenenza partitica: un dibattito franco, aperto e documentato sulla qualità della vita e la salute dei cittadini, vale meno di una tessera di partito”.

“Ripropongo alcune domande, già formulate ieri in Consiglio comunale. Opzione zero per la combustione dei rifiuti: tempo fa, l’opposizione, con frange più responsabili di maggioranza, ha fatto passare un atto di indirizzo che prevede la chiusura di tutti i termovalorizzatori. La legge “Sblocca Italia” consente di implementare i siti  ove oggi operano i termovalorizzatori. Che farà il Comune? E la Regione?”.

“L’assessore Giachetti ha fatto una buona relazione piena di impegni e promesse; si è chiesto prima di intervenire come mai analoghi impegni e promesse sono sempre state fatte in precedenti consiliature con esiti disastrosi? Mi fermo – conclude Crescimbeni – e attendo qualche risposta alle mie domande. Per poi riprendere il discorso”.

Infine la nota del consigliere Marco Cecconi di Fratelli d’Italia: “Dopo anni di negazionismo e dopo aver promesso l’estintore solo perché il palazzo andava a fuoco, adesso l’Amministrazione passi una buona volta dalle parole ai fatti.

La prima cosa indispensabile è sapere come stanno davvero le cose  e quindi acquisire un quadro chiaro, globale e scientificamente attendibile di tutte le concause delle criticità ambientali ternane, affidando l’indagine a tecnici di livello conclamato e al di sopra di qualunque sospetto. In Regione è ferma al palo da un anno una commissione speciale istituita proprio per Terni; adesso l’assessore comunale Giacchetti promette di insediarne un’altra e di commissionare anche uno studio alla Facoltà di Medicina…: di tre, se ne faccia solo una, ma seria…

La seconda cosa da fare, naturalmente, è bloccare nel frattempo tutti gli ulteriori  fattori potenzialmente inquinanti: a cominciare dalle nuove autorizzazioni per i due inceneritori, che vanno senz’altro stoppate.

Terzo: trasformare un’emergenza in una risorsa, un handicap in una opportunità. Impiantare proprio a Terni una nuova ‘industria del risanamento’: inaugurare una nuova stagione di grandi opere pubbliche per realizzare e implementare il teleriscaldamento; riconvertire l’impiantistica di scuole, uffici, impianti sportivi; completare tutte le infrastrutture urbane ed extraurbane di collegamento, in modo da efficientare il traffico veicolare; risanare la discarica recuperando materiali utili per altre attività manifatturiere”.

Secondo Cecconi “è finita l’epoca dei compartimenti-stagno, a seconda della convenienza del momento: la questione degli inceneritori va affrontata di pari passo con quella delle piste ciclabili, delle caldaie di uso civile, delle grandi incompiute di Borgo Bovio o Corso del Popolo (proprio il teleriscaldamento…)”.

“Ed è finita pure l’epoca delle schizofrenie sulle Acciaierie – conclude Marco Cecconi – quelle di chi un giorno manifesta accanto agli operai che rischiano di perdere il posto e il giorno dopo ricomincia ad addossare all’AST tutte le colpe: un grandissimo falso storico, visto che oltretutto in questi anni gli unici passi avanti compiuti per ridurre l’impatto ambientale, in un modo o nell’altro, sono venuti proprio da viale Brin”.

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