Terni, botta e risposta tra il sindaco e il Comitato No Inc sul parere dell’amministrazione per l’impianto di Terni Biomassa

TERNI – Botta e risposta tra il Comitato No Inceneritori e il sindaco Di Girolamo. Il Comitato aveva aperto le ostilità, parlando di un no non così netto da parte di Palazzo Spada alla realizzazione dell’Impianto di Terni Biomassa.  “Il no del Comune di Terni all’inceneritore Terni Biomassa – spiega il sindaco Leopoldo Di Girolamo –  è chiaro e netto. Non è assolutamente vero, come sostiene il Comitato No inceneritore, che il Comune abbia detto di non poter dar né un parere positivo né negativo. Il nostro parere è semplicemente negativo come tutti i cittadini possono leggere e giudicare: Relativamente al caso di specie, si ritiene quindi che, al momento, non vi siano le condizioni per dettare le prescrizioni di cui all’art. 217 del Regio Decreto 1265/34 funzionali alla adozione del provvedimento AIA, mancandone, così come riportato in premessa, i necessari elementi costitutivi e pertanto si dichiara contrario al rilascio dello stesso provvedimento AIA”.

Capisco che chi vuole solo strumentalizzare e polemizzare nei confronti dell’Amministrazione Comunale rimanga spiazzato da tanta chiarezza e nettezza, ma questa Amministrazione sulla vicenda Terni Biomassa si è sempre mossa con grande fermezza: siamo stati il primo Ente a evidenziare alcune problematicità e a chiedere valutazioni non solo sulle emissioni del singolo impianto ma del contesto nel quale vanno ad inserirsi, così come che fossero necessari approfonditi studi sia dal punto di vista ambientale che epidemiologico. Su questa posizione, poi, sono arrivati i pareri autorevoli della Asl. Con altrettanta onestà abbiamo sempre detto che per legge il titolo autorizzativo fa capo alla Regione e che ad essa spetta la parola definitiva, soppesando tutte le problematiche ambientali, sanitarie e normative di questa vicenda. Sostenere che il Comune ha dato pareri ambigui per lasciare margini di manovra alla Regione è dunque una menzogna, un modo di fare di chi sa solo polemizzare, attaccare le istituzioni a tutti i costi, anche quando queste si muovono in perfetta sintonia con la propria comunità. L’attacco sconsiderato, a prescindere, è un modo di fare che non porta alcuna forza alla comunità e alle ragioni della comunità, tant’è che viene da domandarsi se il Comitato è interessato alla chiusura dell’inceneritore o piuttosto alla polemica politica con l’Amministrazione Comunale”.

 

Replica netta del Comitato: “A questo punto pensiamo sia chiaro (anche al sindaco?) a cosa sia interessato il comitato No Inceneritori. Invece come al solito non riusciamo davvero a capire come sia possibile aprire una polemica con la cittadinanza, tanto da accusare il Comitato no inc di dire cose non vere quando si era perfettamente a conoscenza dell’esito della conferenza dei servizi e della riaccensione dell’inceneritore. Capiamo la consueta pratica della politica di dire tutto e il suo contrario – dicono  ma questa volta pensiamo sia veramente imbarazzante tanto da far diventare la faccia rossa anche a chi ce l’ha dura come il bronzo. Oppure anche la Regione vuole solo strumentalizzare e polemizzare nei confronti dell’amministrazione comunale? O tanta “chiarezza e nettezza” del parere del sindaco non è stata capita da nessuno? Nulla di nuovo sotto il sole, solo l’ennesimo goffo tentativo di salvare capra e cavoli, in un rimpallo che non conosce fine”.

“Nessun cambiamento di rotta da parte dell’amministrazione comunale il solito “ambientalismo democratico” della conca ternana: la tutela degli interessi di pochi a danno della collettività, della salute e dell’ambiente. Non pensiamo sia necessario alcun ulteriore studio per affermare l’inutilità e la dannosità dell’inceneritore, quel contesto che i democratici e la Usl sembrano scoprire solo oggi, è noto e inquinato da tempo, alla faccia degli “approfondimenti” di un potere che si crede l’inizio e la fine delle cose. Ma ben vengano invece studi nuovi sulla salute della Conca, magari fatti da soggetti che non siano gli stessi della Cattedra di Igiene di Perugia, quelli che per vent’anni dicevano che a Terni si stava tutto sommato bene, quelli ammutoliti quando il mondo scientifico pubblicò lo studio SENTIERI che smontava involontariamente pezzo pezzo il Rapporto dell’Osservatorio Ambiente e Salute della Provincia. Venti anni fa decisero di insediare tre inceneritori, oggi si ergono a paladini della salute pubblica, salvo poi esprimere in sedi istituzionali e tecniche, opinioni al posto di pareri, rendendo nullo l’effetto del tanto declamato “no” al secondo inceneritore”.

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