Terni, omicidio Moracci, la vedova racconta: “Ad un certo punto non ho più sentito la voce di mio marito”

TERNI – Nuova fase dell’udienza per la rapina finita in tragedia lo scorso 28 aprile in una villetta di via Andromeda. In aula, davanti al giudice, Massimo Zanetti ed alla corte d’Assise di Terni la moglie di Giulio Moracci, il 91enne morto per soffocamento durante la rapina ed alcuni carabinieri che hanno portato avanti le indagini.

Pian piano la signora ricostruisce tutte le dinamiche del tragico evento: «Ho sentito suonare il campanello e qualcuno mi ha detto che c’era un telegramma. Allora ho aperto la porta e mi sono ritrovata due persone in casa».

Successivamente, secondo le indagini dirette dal pm, Barbara Mazzullo, Elvis Epure e GheroGhe Buzdugan avrebbero legato la coppia (la signora Moracci in cucina, Giulio Moracci in camera da letto) con del nastro adesivo e delle corde.

In quel momento la donna martedì in tribunale ha raccontato: «Ho sentito i lamenti di mio marito per un pò poi all’improvviso non ho più sentito la sua voce».

Al momento dell’arrivo dei Carabinieri, come hanno raccontato martedì pomeriggio davanti al giudice, il corpo di Giulio era riverso senza vita sul letto. Il 91enne era stato poco prima legato con corde e nastro adesivo ed aveva le mani dietro la schiena.

Altri colleghi invece hanno subito bloccato i due esecutori materiali del furto, ai quali avevano installato pochi giorni prima un gps sotto la macchina.

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