Terni, stabilizzazioni in Provincia: rinviato al 9 febbraio il processo all’ex giunta Polli. Davanti al giudice anche l’assessore regionale Paparelli

TERNI – È stata rinviata al prossimo 9 febbraio l’udienza del processo a carico dell’ex giunta provinciale e di alcuni funzionari di Palazzo Bazzani per l’inchiesta sulle stabilizzazioni di 15 collaboratori a termine, ripartito questa mattina. Le difese hanno infatti chiesto tempo per rileggere le intercettazioni. Dunque tutto rinviato, fra tre settimane si riprenderà sentendo i testimoni che erano stati convocati già per oggi.

Nell’ultima udienza erano stati riuniti due procedimenti: quello degli amministratori che hanno chiesto il giudizio immediato: l’ex presidente della provincia Feliciano Polli, gli assessori Fabio Paparelli, attuale vicepresidente della giunta regionale, Fabrizio Bellini, Filippo Beco, Stefania Cherubini, Stefano Mocio, Vittorio Piacenti d’Ubaldi e il segretario generale Antonio De Guglielmo, e quello dei cinque rinviati a giudizio: Marcello Bigerna e Domenico Rosati oltre ai tre funzionari Gioia Rinaldi, Sandro Pascarelli e Giovanni Vaccari Vitale.
I reati contestati a vario titolo vanno dal falso, all’abuso di ufficio. Paparelli, Polli, Rosati e Cherubini e a due dirigenti, De Gugliemo e Pascarelli, devono rispondere anche dell’accusa di mobbing intesa come lesioni aggravate.
L’inchiesta era partita nel 2009, condotta dalla guardia di finanza. Nel mirino della Procura la stabilizzazione di 15 collaboratori a termine. Assunzioni a cui il presidente precedente, Andrea Cavicchioli, non volle procedere in base a quanto stabiliva la normativa. La giunta Polli, ribaltando il parere, procedette invece con le assunzioni a tempo indeterminato anche alla luce, però, di alcune modifiche normative intervenute nel frattempo.
Tutti gli indagati si sono sempre dichiarati estranei ai fatti loro contestati e hanno sempre sostenuto la legittimità del loro operato.
Nell’udienza di oggi avrebbero dovuto essere ascoltati i primi 5 testimoni del pubblico ministero, Elisabetta Massini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.