Terni, sul riequilibrio scoppia la polemica. Il Ministero conferma l’approvazione ma l’opposizione mette in rilievo alcune criticità

TERNI – All’improvviso a Terni si riaccende la polemica sul piano di riequilibrio presentato dal Comune e approvato nei giorni scorsi dal Ministero dell’ Interno. A scatenare le ire dell’opposizione sono alcuni passaggi della relazione tecnica che metterebbero in evidenza alcuni punti deboli del piano. Ad accusare il Sindaco e la sua giunta  sono i grillini, il movimento civico-progetto Terni, il gruppo misto di Crescimbeni e Forza Italia  con il capogruppo Ferranti.

Il passaggio della relazione tecnica che ha fatto sobbalzare le minoranze riguarda la parte iniziale quando si dice che ” il piano non appare del tutto conforme ai contenuti richiesti in quanto le misure di risanamento si presentano ancora nelle fasi iniziali del cronoprogramma di realizzo”.

In realtà si tratta di un attestato di prudenza che la Commissione ministeriale utilizza spesso quando un piano di rientro prevede la vendita di beni immobili o societa’ partecipate. Per questa ragione nell’istruttoria si fa riferimento al cronoprogramma di realizzo. Tutto cio’ significa che la commissione non mette in discussione la scelta fatta dall’ amministrazione ma si riserva di verificarne la concreta attuazione, trattandosi di vendite che dovranno fare i conti con il mercato.

Per questo, malgrado alcuni dubbi dei tecnici del Ministero sulla effettiva realizzazione di quanto previsto, alla fine i componenti dell’organo collegiale del Viminale hanno approvato, all’ unanimità , la proposta di piano. Considerazioni, quelle contenute nella relazione, che si ritrovano in tanti altri piani approvati in questi anni dallo stesso Ministero dell’ Interno. Non si tratta, quindi, di una approvazione con riserva non essendo prevista una fattispecie del genere. Ora l’ ultima parola spetta alla Corte dei Conti.

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