Terremoto, Bassetti: “Non lasciamoci sopraffare dalla paura”

PERUGIA – «Mentre si iniziava a ricostruire, a ritornare alla “normalità” dopo il terremoto dello scorso agosto, le nostre popolazioni del Centro Italia sono messe nuovamente a dura prova. Macerie che si aggiungono ad altre macerie, che questa volta, grazie a Dio, hanno risparmiato la vita a tante persone. È andato distrutto, purtroppo, un ingente patrimonio storico-artistico, memoria delle nostre ultrasecolari radici spirituali e culturali». È il commento del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), a seguito del grave evento sismico della serata del 26 ottobre, con epicentro lungo la dorsale appenninica umbro-marchigiana, tra le province di Camerino e Perugia.

Il cardinale Bassetti è riuscito in nottata a mettersi in contatto telefonico con gli arcivescovi di Spoleto – Norcia, mons. Renato Boccardo, e di Camerino – San Severino Marche, mons. Francesco Giovanni Brugnaro, esprimendo ai suoi confratelli affetto e vicinanza, condividendo le loro preoccupazioni per i disagi e le sofferenze provate dalle loro comunità. «Sono numerose le famiglie che hanno nuovamente la casa inagibile; avevano lasciato da poco le tende, mentre l’inverno è ormai alle porte – commenta il cardinale –. Diverse chiese, gravemente lesionate dal sisma di due mesi fa, da ieri sera sono ora un cumulo di pietre». L’inestimabile patrimonio storico-artistico dell’Archidiocesi di Spoleto – Norcia è stato ulteriormente compromesso. Basti pensare al crollo della chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia, all’abbazia benedettina di Sant’Eutizio di Preci con lo splendido rosone distrutto insieme alla parte superiore della facciata, e la chiesa della Madonna delle Grazie di Norcia, anch’essa crollata.

«Quello che in questo momento sta più a cuore alla Chiesa – sottolinea il porporato – è lo stato d’animo delle persone avvolte da tanta angoscia e preoccupazione. La Chiesa è loro vicina con la preghiera e con gesti concreti di solidarietà messi in campo attraverso la rete della Caritas italiana, con progetti socio-pastorali di prossimità di medio-lungo periodo rivolti a famiglie e comunità parrocchiali». «La nostra è una vicinanza non solo a parole – ricorda il cardinale Bassetti –, ma con i fatti. Abbiamo un nostro sacerdote operativo pastoralmente in una parrocchia della Diocesi di Rieti, inviato in loco a seguito del terremoto di fine agosto. È una presenza in una comunità ferita anche spiritualmente, che va aiutata a ritrovare la speranza nella ricostruzione del proprio tessuto ecclesiale e sociale. Questo dimostra che c’è vera comunione nella Chiesa». Riflettendo su quanto è nuovamente accaduto a distanza di appena due mesi, un terremoto che ritorna a sconvolgere la quotidianità della vita di numerose comunità dell’Italia centrale, il cardinale Bassetti è convinto che «dinanzi a gravi calamità naturali non possiamo, come uomini e come cristiani, lasciarci sopraffare dall’angoscia e dalla paura anche se sono comprensibili».

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