Terremoto, Cucinelli: “Ricostruiremo insieme”

NORCIA – Brunello Cucinelli ha come padre spirituale il priore benedettino Folson Cassian. Il religioso nel 2000 raggiunse Norcia con l’intento di rimettere in piedi il monastero annesso alla chiesa di San Benedetto. Il meraviglioso luogo di culto è stato sventrato, demolito, orrendamente mutilato dal terremoto delle 7,40 del 30 di ottobre 2016. Brunello Cucinelli, scrive il Sole 24 ore, ha portato il suo conforto al suo padre spirituale. “Sono afflitti – scrive il giornale di Confindustria riferendosi al re del cachemire -. È comprensibile. Si sono salvati perché si erano trasferiti nel monastero fuori le mura. E continuano a ripetere che tutte le chiese sono distrutte”. Cucinelli dice anche che “Anche le calamità hanno un anima, citando Aristotele. La terra è materia viva, non può stare ferma. Norcia fu distrutta dal terremoto del 1702. La ricostruiremo come fecero i nostri antenati. E poi trovo straordinario che sia rimasta in piedi la facciata, col il suo rosone e le statue di Benedetto e di sua sorella, Santa Scolastica. Dopo questa catastrofe, anche la regola benedettina ritroverà nuovo slancio”.

E ora è dunque lui che vuole portare il suo contributo per ricostruire il luogo di culto, la casa dei monaci di Santo Benedetto da Norcia. Cucinelli, seppur rattristato, ricorda ancora il requiem di Mozart, intramezzato dai canti gregoriani, che per anni si è tenuto nella chiesa di San Benedetto all’inizio di luglio. “Suoneremo il requiem quando inaugureremo di nuovo la chiesa e il convento: sono affezionatissimo a questo luogo, e avevo aiutato i frati ad allargare le loro cellette, ristrutturare la cucina, imbiancare la sala da pranzo, creare una piccola fabbrica di birra. Glielo avevo promesso prima della quotazione in Borsa: pregate per me e se filerà tutto liscio finanzierò i lavori di ristrutturazione”.

Cucinelli ogni tre mesi scappa a Norcia dal priore del convento. “Ieri ero a Matera, in Basilicata, e riflettevo a voce alta: Matera è la città dell’uomo, Gerusalemme quella di Dio, Norcia la città dello spirito”. Quando padre Cassian ricambia la visita e va a Solomeo, il borgo medievale e fabbrica di Cucinelli costellato dalle frasi di pensatori come Immanuel Kant (“il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”, è una delle sue frasi preferite), si cambia registro: per tre anni il priore del monastero di San Benedetto è stato nel Consiglio di amministrazione della società umbra, ora è componente del comitato etico. Le lezioni di cui Cucinelli ha fatto tesoro non si contano. Una tra tutte:” Quando il frate benedettino parlava dei lavori al monastero di Norcia o in quello fuori le mura, mi colpiva la nostra diversa sensibilità delle scadenze temporali: per me un paio di anni, al massimo cinque, per lui un secolo”.

Cucinelli ha fatto presto a recuperare: “Dobbiamo alzare gli occhi al cielo, diceva Sant’Agostino. E imparare dalla regola di Benedetto: dal 13 settembre a Pasqua i monaci mangiano due volte al giorno: una piccola colazione alle 3.55 del mattino e poi una zuppa alla nona ora, le 15 del pomeriggio. La carne? Due volte all’anno, nelle feste comandate”. Domattina Cucinelli andrà a trovare i suoi amici frati. Nessuno lo fermerà.

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