Terremoto, due anni dal sisma: i numeri dell’assistenza: “Periodo di intenso lavoro”

NORCIA – “Se c’è una lezione che ci viene dalla drammatica esperienza di questo terremoto è che lo Stato italiano deve dotarsi di una legge quadro che detti norme per la gestione delle emergenze dovute a calamità naturali, in quanto non è possibile gestire queste fasi delicate e straordinarie con norme ordinarie”. È quanto affermato questa mattina a Norcia, in occasione della presentazione del report a due anni dalla scossa di magnitudo 6.5 che colpì violentemente Norcia e la Valnerina, dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso dell’iniziativa che si è svolta presso la Galleria Commerciale, cui hanno preso parte – tra gli altri – anche il vice presidente, Fabio Paparelli, ed il sindaco della città, Nicola Alemanno.

Due anni di intenso lavoro, svolto da oltre mille dipendenti pubblici, insieme agli amministratori locali, provinciali e regionali, con l’ausilio di duemila volontari del sistema organizzato di Protezione civile, e di tutte le forze dell’ordine a partire dai Vigili del Fuoco, ai quali la presidente Marini ha voluto rinnovare il suo più sentito ringraziamento.

La presidente ha quindi riferito alcune delle cifre più significative relative alla gestione dell’emergenza ed all’avvio della ricostruzione: oltre 7.400 persone assistite, di cui 5180 con contributo di autonoma sistemazione ed il resto nelle 752 soluzioni abitative di emergenza realizzate e nei 68 moduli abitativi rurali; 45.848 sopralluoghi effettuati (tra schede “Fast” e AeDES); 94 per cento di macerie rimosse per la parte pubblica; 80 delocalizzazioni di attività produttive, pari al 93 per cento delle richieste presentate; oltre 1000 pratiche per ricostruzione leggera presentate di cui 400 autorizzate con la conseguente apertura di altrettanti cantieri avviati, di cui 80 già terminati. Anche per ciò che riguarda la ricostruzione pesante i cittadini hanno iniziato a presentare domande.

“Siamo dunque in una fase ormai operativa – ha aggiunto la presidente – ed abbiamo anche approvato, prima tra le Regioni coinvolte dal terremoto, la legge sulla ricostruzione con cui ci poniamo l’obiettivo non solo di una ricostruzione fisica degli edifici, ma anche della ricostruzione economica e sociale della Valnerina e di Spoleto. L’attuazione della ricostruzione dovrà avvenire nei tempi necessari con le autorizzazioni che devono essere date nella garanzia della legalità, ma anche della qualità della ricostruzione, della trasparenza.

La presidente Marini si è quindi soffermata sullo spirito della legge regionale che “dice” che non c’è ricostruzione senza continuità della vita economica e sociale: “oggi – ha aggiunto – abbiamo anche il concreto supporto dell’Europa, con risorse aggiuntive che ci permettono, con l’Asse ‘Terremoto’ nell’ambito della programmazione comunitaria, di ricostruire il tessuto economico, produttivo e sociale delle aree colpite così come la ricostruzione di un bene simbolo quale la Basilica di San Benedetto a Norcia. Importante, dunque, poter avere un canale normativo che prevede un “Masterplan” per lo sviluppo, predisposto insieme da Regione, Comuni e operatori economici”.

Ed al supporto dell’Europa è dedicata la mostra “HeartQuake”, inaugurata presso la stessa Galleria Commerciale di Norcia, dopo essere stata esposta a Bruxelles, nella sede del Comitato delle Regioni e delle Città d’Europa nei primi giorni di ottobre.

Il vice presidente della Regione Umbria Fabio Paparelli ha invece esposto nel dettaglio gli interventi realizzati in questi due anni e che hanno riguardato il settore economico: “nei mesi passati – ha ricordato Paparelli – abbiamo realizzato un lavoro molto importante che stiamo portando ormai a termine. Un lavoro che abbiamo avviato sin dai primissimi giorni successivi al terremoto, già nelle tende che avevamo allestito a Norcia, nella consapevolezza che si doveva in ogni modo assicurare continuità alla vita economica di questi territori. Senza dimenticare che abbiamo dovuto ricominciare il lavoro avviato per ben tre volte, a causa delle diverse crisi sismiche che si sono verificate dall’agosto del 2016 a gennaio del 2017. Dunque, una mole di lavoro assai significativa, che ha visto impegnata la struttura dell’amministrazione regionale, dei Comuni, delle associazioni di categoria, che meritano oggi il ringraziamento della Giunta regionale. Ma il ringraziamento più importante – ha concluso – deve andare a tutti gli operatori economici di questa terra che hanno voluto, con forza e grande coraggio, credere sul loro futuro”.

La presidente Porzi –  “Tanto fatto, tanto da fare. Ma per consentire una corretta ripartenza è quanto mai necessario impostare un sano e corretto rapporto di collaborazione e sinergia tra tutte le Istituzioni, tenendo presente che i livelli più vicini ai cittadini sono quelli più in grado di ascoltare le loro istanze e le loro necessità”. Così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, in occasione del secondo anniversario del sisma del 2016.

“Dopo due anni – spiega la presidente Porzi – è lecito tracciare un bilancio di come è andata la gestione dell’emergenza e di come è stata impostata la ricostruzione. Quanto alla prima fase, l’Umbria, come le altre regioni, ha dato ampia dimostrazione di capacità e concretezza anche grazie ai tantissimi attori in campo, che hanno lavorato con costanza e determinazione. Per questo voglio ringraziare quelli che ho già definito ‘angeli silenziosi’, dai Vigili del fuoco al Soccorso alpino, passando per le Forze dell’ordine e la Protezione civile, che hanno lavorato in maniera egregia”.

“Questo – continua la presidente Porzi – è il momento di provare a dare risposta alle singole situazioni e di chiedere con forza il superamento della troppa burocrazia che ci sta imbrigliando. Se si considera che sono stati presentati 1300 progetti, 400 approvati, di cui 80 eseguiti, 630 da vagliare e 300 in lavorazione, si capisce quanto sia necessaria un’accelerazione, che passi attraverso la massima forma di sburocratizzazione, semplificando e velocizzando, sempre nell’ottica però dei concetti a cui l’Umbria ha fatto riferimento: sinergia, collaborazione e unità. La strada che, purtroppo, sembra aver imboccato il nuovo Governo e il nuovo commissario alla ricostruzione, è diversa. Si è scelto l’ulteriore centralizzazione e la verticalizzazione, inserendo in Parlamento un emendamento al ‘decreto emergenze’ che di fatto taglia fuori i Governatori dalle scelte strategiche per la ricostruzione. Una decisione che, da presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, auspico possa essere corretta”.

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