Terremoto, i vigili del fuoco salvano le campane della chiesa di Campi [FOTO]

NORCIA – Prima di essere tirate giù con perizia e pazienza dai Vigili del Fuoco, le quattro campane della chiesa di Sant’Andrea di Campi, hanno risuonato nel silenzio irreale della valle Castoriana, quasi ad invitare e stimolare tutti a non mollare, ad andare avanti anche se il terremoto ha sbriciolato secoli di storia, ha lasciato brandelli di muro e ferite nell’anima.

Questa volta sono stati i Vigili del Fuoco del Friuli Venezia Giulia, coordinati dall’ispettore Maurizio Malatesta di Terni, ad effettuare il recupero delle campane ottocentesche che sono state scortate  dai Carabinieri del nucleo tutela del patrimonio di Perugia fino al deposito di Spoleto dove stanno confluendo tutti i beni culturali recuperati dalle macerie  che il sisma del 2016 ha causato nei comuni umbri che fanno parte del cratere.

Da ciò che resta della chiesa di Sant’Andrea, dentro l’antico castello,  i Vigili del fuoco, hanno recuperato anche paramenti sacri e oggetti liturgici che sono stati consegnati alla locale Pro loco.

Diversi cittadini della Valle Castoriana hanno voluto essere presenti, seppur da lontano, all’operazione di recupero delle campane che nel corso dei secoli hanno scandito il tempo e  gli avvenimenti lieti e tristi della storia di Campi e dell’intera vallata. Alle  campane veniva attribuito il potere di presagire disastri e di scongiurarli nonché di propiziarsi grazie divine per salvare i raccolti ed evitare le calamità naturali come, ad esempio, il flagello della grandine. Le campane, in caso di pericolo, venivano suonate ‘a stormo’ invitando i fedeli a riunirsi in chiesa dove insieme al sacerdote recitavano le litanie dei santi con le preci ‘ad repellendas tempestates’ stabilite dal rituale ecclesiastico. Le campane chiamavano a raccolta anche in caso di incendi, passaggio di eserciti o altri pericoli.  Con suoni gioiosi salutavano la nascita delle persone o la celebrazione di matrimoni e con suoni  mesti  davano l’ultimo saluto ai defunti.

Non a caso in tutte le comunità, campane e campanili, costituivano il simbolo dell’appartenenza, il radicamento nel territorio: ecco perché la locale pro loco si è prodigata per far mettere in sicurezza il campanile di Sant’Andrea e preservarlo da ulteriori crolli e danneggiamenti. I lavori di messa in sicurezza del campanile proseguiranno anche nei prossimi giorni sulla base di un progetto redatto dall’ispettore dei VVF di Terni Salvatore Angelo Capolongo.

A Campi, prima delle complesse operazioni di distacco, i Vigili del Fuoco hanno fatto suonare le campane per l’ultima volta, come a  salutare la  comunità e l’intera vallata.

Qualche lacrima è scesa lungo le gote dei presenti perché quei lenti rintocchi –  che a sentirli questa volta sembravano pieni di tristezza – rispecchiavano il senso di sgomento e di smarrimento di una popolazione che a sei mesi dal sisma vede tornare la primavera,  sbocciare i fiori sugli alberi, ricrescere l’erba sui prati  ma vede ancora li presenti tante  macerie come se il tempo si fosse fermato ai giorni delle terribili scosse che nel 2016 hanno messo in ginocchio l’Italia centrale.

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