Terremoto, Parolin a Norcia: “Collaborare per snellire le procedure”

NORCIA – Cooperazione per snellire le procedure. E’ questo il richiamo del cardinale Parolin da Norcia, in occasione della celebrazione per un anno dal sisma dello scorso 30 ottobre. E’ stato il primo di una serie di appuntamenti per celebrare un anno dal sisma del 30 ottobre scorso. Il programma di oggi prosegue a Cascia c’è l’evento della campagna “Io non rischio” e alle 16 convegno su “Il ruolo de volontariato nelle emergenze”.

Domani alle 7.40 preghiera con il vescovo Renato Boccardo. Alle 9 la Giornata del ricordo, con i saluti. Alle 11 accoglienza del rappresentante del Governo Italiano, l’Inno d’Italia e d’Europa, la Proiezione del video del Comune di Norcia, della Regione Umbria, la lettura della menzione d’onore, la consegna dei riconoscimenti e la conclusione del rappresentante del Governo italiano. Alle 16 la tavola rotonda “I media raccontano il terremoto”.

“Le giornate di oggi e domani sono riservate anche a momenti spirituali, di ricordo nella preghiera, e di questo ringrazio Monsignor  Parolin per la sua presenza qui a Norcia, così come ringrazio  la Conferenza episcopale ed  il Papa in prima persona per la vicinanza che  hanno dato, in tutto questo anno, alle nostre comunità, ai cittadini, alle persone colpite”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, a margine della Messa che, officiata in piazza San Benedetto dal Segretario di Stato Vaticano Card. Pietro Parolin, si è tenuta stamattina a Norcia nell’ambito delle iniziative ad un anno dal sisma che colpì l’Umbria nel 2016.

“Insieme con le istituzioni locali, con i Comuni in modo particolare – ha proseguito Marini – nelle giornate di oggi e domani sono inoltre promossi diversi appuntamenti legati sia alla riflessione sulle cose fatte,  ma soprattutto su quelle da fare, sul sistema di protezione civile,  sugli aspetti della ricostruzione,  sull’avvio, dopo la messa in sicurezza,   del recupero dei  beni culturali. Questo è il lavoro che si sta facendo. E’ un lavoro difficile  – ha sottolineato la presidente – per i danni e la complessità che siamo chiamati a gestire. Mi auguro anche – ha proseguito Marini –  che l’insieme delle procedure, ma anche un investimento più convinto sulle autonomie locali, sui Comuni in primo luogo,  permetterà di entrare in quella che poi sarà la fase viva della ricostruzione che vedrà protagonisti i professionisti del territorio, i tecnici, le imprese ed i cittadini. Siamo  abituati a fare confronti con il terremoto del 1997 da cui sono passati venti anni. Ma anche nel ventennale abbiamo ricordato come la parte pesante della ricostruzione ha preso avvio dopo quasi due anni dagli eventi sismici, come è necessario fare. Ricordiamoci – ha concluso Marini –  che il lavoro complesso di messa in sicurezza degli edifici e quindi anche di conoscenza scientifica è il presupposto necessario  per fare una ricostruzione che sia di qualità e che garantisca  sicurezza ai cittadini che dovranno vivere in questi  luoghi”.

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