Terremoto, nuovo asse del Fondo europeo di sviluppo regionale: per l’Umbria 56 milioni di euro

PERUGIA – In Prima Commissione consiliare, presieduta da Andrea Smacchi, la presidente della Giunta, Catiuscia Marini, ha
illustrato le “Linee di indirizzo per la modificazione del Por Fesr Umbria 2014/2020–Introduzione dell’asse Prevenzione e sostegno alla ripresa dei territori colpiti dal sisma 2016”. Per questo asse del Fondo  europeo di sviluppo regionale verranno destinati all’Umbria 56milioni di euro, di cui la metà cofinanziati dal Governo nazionale.

“La creazione di un asse mirato al sisma – ha detto Marini – è frutto di un lavoro congiunto tra le quattro Regioni colpite dal terremoto, il Governo e la Commissione europea. In questo modo avremo uno strumento autonomo e distinto dedicato alle politiche per lo sviluppo connesse ai problemi legati al sisma, con risorse separate da quelle destinate alla ricostruzione. Il lavoro nasce dalla necessità di indirizzare risorse dell’addizionalità italiana, risorse pari a 1miliardo 615milioni di ero di cui il sistema Italia ha già beneficiato. Insieme al Governo abbiamo condiviso la scelta che una quota sia destinata alla programmazione integrata e aggiuntiva delle regioni colpite dal sisma. Stiamo parlando di 200milioni di euro e all’Umbria, secondo le stime provvisorie danni della Protezione Civile, spetterebbero 28milioni. È importante che il Governo abbia mantenuto l’impegno del cofinanziamento a suo totale carico, pari ad altri 200milioni. Quindi all’Umbria dovrebbero arrivare 56milioni di euro. Questo perché c’è la volontà di mettere in campo azioni di sistema non solo per l’area del cratere ma per le regioni nel loro complesso. La nostra ipotesi è di costruire un asse vero e proprio nella programmazione 2014-2020, collocando le azioni di sviluppo nella regolamentazione ordinaria”.

L’ASSE SISMA DEL POR-FESR
L’asse mirato al sisma del Por-Fesr avrà CINQUE OBBIETTIVI TEMATICI: ricerca e sviluppo tecnologico, competitività delle Pmi, economia a basse emissioni di carbonio, prevenzione e gestione dei rischi, preservare e tutelare l’ambiente. Inoltre l’asse prevederà delle AZIONI SPECIFICHE: sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza
sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i living labs;  sostegno al riposizionamento competitivo, alla capacità di adattamento al mercato, all’attrattività per potenziali investitori, dei sistemi imprenditoriali vitali delimitati territorialmente; supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’Integrazione tra imprese delle filiere culturali, turistiche, sportive, creative e dello spettacolo, e delle filiere del prodotti tradizionali e tipici; promozione dell’eco-efflcienza e riduzione di consumi di energia
primaria negli edifici e strutture pubbliche, interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifìci, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici; interventi dì ricostruzione e messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici ubicati nelle aree maggiormente a rischio; interventi di microzonazione e di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici ubicati nelle aree maggiormente a rischio; interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo.

Durante gli interventi dei consiglieri Maria Grazia CARBONARI (M5S) ha chiesto delucidazioni “sull’esistenza di massimali sullo stanziamento per singolo beneficiario”; Gianfranco CHIACCHIERONI (PD) ha chiarito che “stiamo parlando di uno strumento importante per le zone colpite dal sisma, ma per chiarirne l’operatività serve una tempistica, così che le imprese già pronte possano organizzarsi”; Valerio MANCINI (Ln) ha ricordato “la necessità del fascicolo di fabbricato, almeno per le scuole, e la necessità di capire bene quanti soldi di quelli promessi all’Umbria sono effettivamente arrivati”; Silvano ROMETTI (SeR) ha ricordato “le difficoltà dell’adeguamento sismico sugli edifici vecchi”.

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