Terremoto, Renzi alla Camera: “Nella gestione dell’emergenza l’Italia non ha paragoni al mondo. Ora confronto determinato con l’Unione Europea”

Ha fatto il punto alla Camera sul terremoto il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Quella del 30 ottobre è stata la più violenta scossa dal 1980 – ha detto – il fatto che non vi siano stati morti non è un elemento che possiamo utilizzare per far finta che un terremoto 6.5 crea problemi di natura straordinaria. Nessuna scossa fino ad ora così violenta. Epicentro tra Norcia, Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera”. Quindi Renzi ha dato i numeri: sono oltre 30mila gli assistiti. 11mila in strutture ricettive. Oltre 6.500 gli operatori in campo, tra vigili del fuoco e forze armate e volontariato. “Voglio esprimere gratitudine per questo lavoro. Abbiamo dimostrato che nell’emergenza l’Italia ha pochi paragoni al mondo”.

“Abbiamo cercato di evitare le tende perché non possiamo far passare un inverno nelle tende. Abbiamo cercato soluzioni provvisorie, prima delle casette. L’arrivo dei containers è però una scelta che rimettiamo alle amministrazioni locali. Il livello di qualità delle amministrazioni è un elemento umano ma va rafforzato con ulteriori collaboratori, così come abbiamo fatto con l’ultimo decreto”.

“Accanto a questo tema, grande attenzione agli edifici scolastici. Stiamo facendo un’analisi puntuale, edificio per edificio. Serviranno anche moduli dove non ci sono alternative. Naturalmente il nostro metodo di lavoro prevede la sistemazione della popolazione, ricorrendo ad alloggio di istituti vicini o moduli prefabbricati”.

Sui beni culturali: “Situazione aggravata. Alcuni interventi erano stati fatti immediatamente ma anche le messe in sicurezza effettuate sono stati spazzati via dal terremoto che ha potenza 6.5. Sono stati effettuati nel frattempo importanti recuperi di opere a Camerino, Visso e Norcia e Preci. I beni recuperati sono stati collocati a Spoleto e San Severino”. Massima attenzione anche sulla zootecnia: “Grande lavoro da tutte le Regioni. Il Lazio e l’Umbria hanno effettuato gare per la fornitura di stalle e fienili. Dobbiamo mantenere la presenza di questi connazionali sul territorio”.

Per gli stanziamenti Renzi ha rimandato alla discussione del decreto approvato dal Consiglio dei ministri: “Immediato anche il lavoro per la predisposizione di sussidi anche per le seconde case. Se vogliamo far rivivere quei paesi – ha detto –  dobbiamo pensare anche alle seconde case, evitando una ricostruzione a macchia di leopardo”.

Quindi sull’Unione Europea: “Serve un confronto determinato con l’Europa per avere le risorse necessarie per mettere in sicurezza gli edifici scolastici. Nostra convinzione l’esigenza dei Comuni di tornare a fare un lavoro di progettazione strategica. Si è smesso di progettare perché si pensava fosse impossibile realizzare opere per colpa dell’austerity. Ribadisco in Parlamento ciò che ho avuto modo dire: tutto ciò che serve all’edilizia scolastica dovrà essere scomputato dal Patto di stabilità”.

Conclusione su Casa Italia: “Dobbiamo scommettere su Casa Italia, sulla prevenzione, per evitare disastri e danni alle future generazioni. Casa Italia è un progetto sul quale il governo è pronto a mettere risorse. L’attuale Rettore del Politecnico di Milano coordinerà il progetto”.

 

 

 

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