Thyssen, Condanna per il rogo di Torino, inammissibile il ricorso del dirigente ternano. La Cassazione: “No all’annullamento della sentenza”

TERNI – Il ricorso straordinario del dirigente della Thyssenkrupp, Daniele Moroni, contro la sentenza di condanna per il rogo di Torino, è inammissibile. Lo hanno stabilito le sezioni unite della Cassazione che ha respinto così la richiesta di annullamento della sentenza.
Il responsabile aziendale per la pianificazione degli investimenti in materia di sicurezza antincendio ha chiesto di annullare senza rinvio la condanna per omissione delle cautele e di annullare, con eventuale rinvio in appello, la condanna per omicidio colposo. Nel rogo del dicembre del 2007 nello stabilimento Thyssen di Torino morirono 7 operai investiti dall’incendio nella linea 5 dell’acciaieria. Per quel fatto furono condannati l’ex amministratore delegato Harald Espehnhan a 10 anni (che in primo grado era stato giudicato colpevole di omicidio volontario con dolo eventuale e si era sentito infliggere 16 anni e mezzo di reclusione), a 8 anni l’allora responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri, a 8 anni e mezzo il responsabile dello stabilimento Raffaele Salerno, a 7 anni ciascuno i membri del Comitato esecutivo Gerald Priegnitz e Marco Pucci e a 9 anni l’allora dirigente con funzioni di direttore e competenza negli investimenti Daniele Moroni. La Cassazione a ottobre dello scorso anno ha stabilito che fu omicidio colposo e non volontario e per questo ha annullato in parte le condanne e rinviato alla Corte d’appello per un nuovo processo.
Moroni a sua volta ha proposto ricorso in Cassazione contro questa decisione in quanto le sezioni unite, a suo giudizio non avrebbero dimostrato l’esistenza di un nesso causale tra le condotte colpose che gli erano state addebitate e la morte dei sette operai.
I giudici non avrebbero tenuto conto che la data di inizio delle omissioni censurate, come fissata dall’accusa, avrebbe reso gli interventi ininfluenti rispetto al verificarsi dell’incendio che ha causato la strage.
Per i legali è contraddittoria le decisione che, sulla base di una stessa premessa, ha escluso il nesso causale per le azioni dolose, affermandolo invece per quelle colpose commesse nello stesso arco temporale.
Per le sezioni unite però, il presunto errore non è di fatto e il ricorso è inammissibile.

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